Una bracciata dopo l’altra. Senza avvertire la fatica. Da Procida, spiaggia della Lingua, a Bagnoli, terraferma, accompagnato dall’abbraccio simbolico della gente, bambini in primis. Lui, Salvatore Cimmino, classe 1964, mette però le cose in chiaro: “Non sono un eroe e per la verità neanche un atleta: ma non chiamatemi disabile o handicappato, perché la disabilità è quella di un Paese che non riesce a tutelare diritti e dignità delle persone, garantendone le pari opportunità”. Colpito a 15 anni da un osteosarcoma, certe diagnosi paiono sentenze: per salvarsi la vita, Salvatore fu costretto all’amputazione della gamba a metà del femore.

A Procida, con l’ausilio di guardia costiera e sezione isolana della Lega Navale, lo hanno accolto gli assessori all’accessibilità, Lucia Mameli, e allo sport, Carmine Sabia: “Un privilegio poter amplificare il suo messaggio”, dicono.

Prima del tragitto in nuoto (più di nove miglia percorse in 4 ore e 40 minuti) Cimmino incontra – insieme ad Alessandro Pepino, delegato dell’università Federico II alla disabilità e DSA – la popolazione in municipio: “Nel mondo esistono oltre 1 miliardo di persone con disabilità, il 10% totale della popolazione. – spiega – Ogni giorno in Italia, secondo i dati INAIL, entrano nel mondo della disabilità per infortuni sul lavoro 187 persone al giorno. Se a questi aggiungiamo incidenti stradali, incidenti domestici e patologie gravi il numero delle persone coinvolte cresce vertiginosamente. Perché nuoto? Perché – partendo dalla mia disabilità, voglio contribuire ad abbattere tutte le barriere che impediscono alle persone con disabilità una reale integrazione, una vita piena, dignitosa, soddisfacente e produttiva. Un obiettivo perseguibile attraverso le tecnologie e con l’azione sinergica della società: c’è ancora una certa distanza tra le persone disabili e il mondo produttivo”.

Ed è per questo che Cimmino ha deciso che nuoterà in mare aperto per 400 chilometri, manifestando simbolicamente contro tutti i diritti violati, in particolare quelli delle persone con disabilità, nell’ambito di un progetto “A nuoto nei mari del globo, per un mondo senza barriere e senza frontiere”. E dopo Procida, il 6 e il 7 agosto nuoterà da Capri a Positano: altra impresa, stesso messaggio. “Le persone con disabilità e le loro famiglie – spiega – sognano un mondo dove non esistano l’indifferenza e le differenze, perché il mondo è la casa di tutti”.
Pasquale Raicaldo