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Al Mercadante “Casa di bambola” con la regia di Filippo Dini: un thriller psicologico dal ritmo mozzafiato

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Nora con la sua vita lieve, con i suoi piccoli sotterfugi, con un segreto da conservare e l’amore da difendere, Nora bambola-bambina che in pochi giorni diventa donna e decide della sua vita incurante dello scandalo che ne verrà fuori, e lascerà casa, figli, e marito con le sue prepotenti certezze che forse si potrebbero finalmente incrinare. Dal 1879 ad oggi “Casa di bambola” continua ad appassionare il pubblico del teatro del mondo, ma soprattutto appassiona registi, attori ed attrici che mettono in scena quel nodo sociale e sentimentale, audace ed insopportabilmente logico che al debutto face scalpore e poi è diventato palestra d’invenzioni e possibili interpretazioni fedelissime a volte, o anche audaci, o lontane forse, da quel che Henrik Ibsen intese scrivere e mettere in scena sul palcoscenico del Teatro Reale di Copenaghen.

Storia ben nota di desideri, scoperte di colpe remote, delusioni, illusioni, e scontri di morali e generazioni distanti, e inimicizia tra idea di maschile e femminile a cui si è dato nel tempo valori e differenti predilezioni e significati. Ne rilegge oggi il percorso Filippo Dini protagonista e regista di “Casa di bambola” andata in scena al Teatro Mercadante. Ed è bello e affasciante spettacolo, anche sorprendente nella cancellazione di distanze temporali che riesce a darci, facendolo drammatico scontro e scoperta del nostro tempo, per nevrosi familiari possibili e contrapposizioni credibili, lasciandone l’immagine praticamente intatta nei primi due tempi legati in unico atto, e compiendo un gran balzo logico nel terzo che diventa sorprendente riscrittura di un oggi rappresentato con lucidissima e coinvolgente tensione.

E non sono gli abiti che cancellano il tempo, i costumi sono formati da Sandra Cardini concedendosi qualche ironia, o i pensieri che diventano nuove battute da recitare, è la tensione differente e la logica avvincente portata in scena da un gruppo di attori guidati in questo territorio diverso che affascina e sbalordisce il pubblico nelle due ore e quaranta minuti di spettacolo.

Così il Torvald di Dini nervoso e sicuro d’ogni cosa che gli sia intorno, e soprattutto della propria forza e intelligenza di capo, vessatore sorridente e irascibile capace di dominare la sventatezza infantile di Nora e la vita che gli scorre avanti di successo in successo nell’integerrima interpretazione del suo ruolo. Un Torvald mostruoso e sorridente la cui sicurezza si sgretolerà nello scontro dell’ultimo, bellissimo, terzo atto con la Nora di Deniz Özdogan che si afferra le redini del gioco nello scontro feroce della conoscenza e le tiene ben strette per riuscire ad andare via sbattendo la porta.

Un perfetto thriller psicologico senza necessità di spargimento di sangue, ma dal ritmo mozzafiato costruito, si è detto, con gran merito di tutti gli attori, ché con Dini e la Özdogan ci sono la sempre puntuale forza di Orietta Notari e la tenera e dimessa illusione di Eva Cambiale, il gioco gentile dell’ironia di Andrea Di Casa e la furia disperata di Fulvio Pepe, in un concertato eccellente che, alla prima napoletana ha ricevuto lunghi applausi convinti. Sontuosa, intelligente per riferimenti, allusioni e rinvii a memorie di tradizione napoletana la scena di Laura Benzi con le luci di Pasquale Mari. Arturo Annecchino intreccia la sua musica con il desiderio di un impossibile tempo d’amore cantato da Lina Sastri. Prodotto da Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale e Teatro Stabile di Bolzano, lo spettacolo si replica ancora fino a domenica.

Fonte: https://napoli.repubblica.it/cronaca/2021/11/12/news/al_mercadante_casa_di_bambola_con_la_regia_di_filippo_dini_un_thriller_psicologico_dal_ritmo_mozzafiato-326140742/?rss

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