Più di cento trattori in marcia da Grazzanise a Casal di Principe. Allevatori bufalini ancora in piazza, stavolta per sostenere le proposte presentate in Regione Campania con le quali chiedono di far inserire nel nuovo piano di “prevenzione ed eradicazione della brucellosi” anche il tema della vaccinazione per le bufale indenni fra i 6 e i 9 mesi.

Sono partiti poco dopo le 10 da Borgo Appio, località di Grazzanise, l’area in cui si trovano la maggior parte delle aziende bufaline, e sono giunti a Casal di Principe dopo circa due ore di cammino, in cui il serpentone di trattori ha attraversato i comuni di Cancello Arnone e Villa Literno. Ad attenderli alcune centinaia di altri allevatori, rappresentanti sindacali, sindaci del territorio, rappresentanti di associazioni, un gruppo di “contoterzisti” del settore, insieme ad alcuni trasformatori, alcuni dei quali hanno preparato in loco mozzarella offerta poi a tutti i partecipanti. Ad aprire l’assemblea “degli stati generali degli allevatori”, il vice sindaco di Casal di principe, Mirella Letizia.
“Noi invitiamo la Regione Campania – ha detto Letizia – a presentare proprio qui, a Casal di Principe, il nuovo piano di eradicazione della brucellosi e ci auguriamo che risponda ai bisogni degli allevatori e del territorio e che non punti alla delocalizzazione degli allevamenti”

Adriano Noviello, giovane leader degli allevatori ha partecipato con otto giorni di sciopero della fame a questa lotta. “Oggi è la vittoria della democrazia – ha sostenuto Noviello – stamattina al borgo Appio abbiamo messo in votazione le proposte per il nuovo piano Regionale che non sono frutto di un nostro autonomo pensiero, ma sono parti di leggi e di regolamenti internazionali già esistenti e che la Regione ha sempre disatteso. Gli allevatori che hanno votato sono i rappresentanti di 450 aziende su un totale di 615. Qui – ha aggiunto – o risorgiamo tutti come collettivo o saremo annientati tutti individualmente”.
“Bisogna cambiare verso – ha sottolineato Gianni Fabbris portavoce del Coordinamento Unitario a difesa del patrimonio bufalino – perché il piano precedente non ha funzionato. Voglio ricordare i numeri di quel fallimento: 120 mila abbattimenti di bufale di cui solo l’1,24 per cento dei capi uccisi erano infetti. 300 aziende chiuse e la perdita di centinaia di posti di lavoro, senza eliminare la brucella, ma addirittura si sono visti aumentare i focolai. Noi abbiamo chiesto una inversione di tendenza. Passare dalla centralità dalla strategia degli abbattimenti alla strategia della prevenzione. Questo è il passaggio fondamentale”.
Tra gli intervenuti, anche il parlamentare europeo Andrea Cozzolino. “All’assessore regionale all’Agricoltura Nicola Caputo – ha detto Cozzolino – dico che le proposte che avete presentato, possono essere una base significativa su cui costruire il piano strategico con cui confrontarsi con le altre istituzioni. Vi vorrei dare due suggerimenti: il primo è quello di tenere unita la partecipazione di tutti il territorio, sindacati, sindaci, allevatori, trasformatori. Il secondo è quello di tenere unito il fronte istituzionale. Perché – ha aggiunto – non basta decidere un piano ma ci vogliono anni di lavoro per attuarlo. E soprattutto, dovete stare al tavolo di confronto, perché siete voi che sapete come vive un animale e sapete come si conduce un’azienda”.