
Benevento – Un caso che non poteva passare inosservato. Sulla vicenda della richiesta di archiviazione per le accuse di maltrattamenti formulate da una ex moglie, ora interviene il procuratore di Benevento, Aldo Policastro. Dopo le riflessioni dell’avvocato della donna, affidate a Repubblica, in cui il legale Michele Sarno ipotizza che questa vicenda possa “vanificare anni di battaglia contro la violenza sulle donne e sui più fragili, soprattutto tra le mura domestiche”, ecco un comunicato del vertice dell’ufficio. Una stringata ricostruzione, priva ovviamente di riferimenti a fatti e persone specifiche.
Ma il senso del messaggio è : leggeremo l’opposizione presentata dal legale della donna, e prenderemo le nostre decisioni finali. Nel pieno rispetto dell’autonomia del pubblico ministero, assicura ovviamente il capo dell’ufficio; in questo caso della magistrata, che ha ritenuto che non vi fossero gli elementi per portare avanti l’accusa contro il marito accusato di violenza sessuale e di minacce.
Il procuratore, inoltre, intende mettere in rilievo, a scanso di facili ed ingiuste sottovalutazioni, “l’impegno profuso in tema di violenza di genere “ in maniera anche più sensibile e attenta da quattro anni, con l’apertura di nuovi spazi di ascolto e l’adozione di specifici protocolli.
Ecco cosa scrive Policastro : “In riferimento ad una richiesta di archiviazione adottata da un magistrato di questo ufficio in un procedimento per maltrattamenti e violenza sessuale, oggetto, in data odierna, di notizie di stampa, mi corre l’obbligo, atteso l’interesse pubblico connesso, di precisare che la opposizione presentata dalla persona offesa è all’esame dell’ufficio, come sempre accade dopo la sua presentazione, che dovrà determinarsi all’esito in ordine al prosieguo del procedimento”.
Non è detta, insomma, l’ultima parola. Prosegue il vertice dell’ ufficio :“La richiesta assunta ha ritenuto che non ricorresse il quantum probatorio necessario a ritenere sussistenti gli elementi costitutivi dei reati contestati. L’ufficio, anche tenendo conto dell’autonomia del magistrato assegnatario del procedimento, si determinerà, senza alcun pregiudizio determinato dalla decisione assunta e di cui si discute, all’esito dell’esame degli atti e dell’opposizione”.
Policastro quindi assicura: “Fermo restando che è assolutamente estraneo alla prassi e agli orientamenti di tutto l’ufficio ogni e qualsiasi sottovalutazione del seppur minimo approccio costrittivo nei rapporti interpersonali tra uomo e donna e in generale in quelli che involgano la liberta in generale e quella sessuale in particolare. Prova ne è l’impegno di tutto l’ufficio in tema di violenza di genere con la costituzione, fin dal 2017, e la quotidiana operatività dello Spazio ascolto per le vittime vulnerabili e di violenza di genere e del Tavolo tecnico interistituzionale che ha già varato protocolli comuni e di rete, Direttive condivise tra ben 27 enti partecipanti, corsi di formazione per operatori e polizia giudiziaria insieme alle Università operanti sul territorio, momenti di confronto e di approfondimenti sulla violenza di genere con la cittadinanza e le scuole del territorio e facilitato l’adozione dei percorsi rosa negli ospedali del territorio”.