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Viola, rossastro, vinaccia. La cortina di via Duomo giace silenziosa sul fondo di un bicchiere di coca cola. Poi le bestie metalliche riemergono da via Tribunali.
Ruote giganti, corpi minuti, cyber-levrieri. Il vuoto scuro della strada viene attraversato dalle loro luci stroboscopiche come le discoteche cent’anni prima. Per sette istanti la facciata bianca del Duomo lampeggia.