
CASTELLABATE. Pestato a sangue per aver salvato una medusa: bagnino in ospedale. È accaduto ieri pomeriggio, pochi minuti dopo le 17, sulla spiaggia della frazione Lago nel Comune di Castellabate. Il bagnino, un ragazzo di 26 anni residente a Montecorice, quando ha visto che alcuni bagnanti stavano per tirar fuori dall’acqua una medusa è intervenuto per dissuaderli.
“Meglio lasciarla stare, facciamola andare verso il largo” avrebbe suggerito il bagnino. Ma la vena ambientalista del 26enne non è piaciuta ad un bagnante che lo ha prima insultato e poi colpito con un pugno alla testa, facendolo cadere a terra. Sul posto sono intervenuti immediatamente i carabinieri della locale stazione, diretti dal maresciallo Vincenzo Migliaro, e i sanitari del 118 che hanno trasferito il malcapitato presso l’ospedale “San Luca” di Vallo della Lucania, dove è attualmente ricoverato con un trauma cranico. I carabinieri hanno già individuato l’aggressore e ora rischia una condanna da 6 mesi a tre anni di reclusione per lesioni personali. Le indagini, naturalmente, sono tuttora in corso. Gli investigatori stanno cercando di ricostruire la dinamica dell’aggressione con l’aiuto delle testimonianze raccolte sul posto. “Si tratta di un episodio molto grave – ha spiegato Pasquale Ambrosio, titolare del lido Giglio di Mare – il bagnino voleva solo proteggere una medusa. Voleva spingerla verso il largo e impedire che venisse ammazzata. Ha fatto solo il suo dovere. E invece – continua amareggiato – è stato vittima di una brutta e inaspettata aggressione. Mi dispiace anche per alcune bambine che hanno assistito alla scena e che sono rimaste molto scosse dall’accaduto”. Amareggiati anche molti bagnanti che hanno soccorso il bagnino e allontanato l’aggressore in attesa dell’arrivo delle forze dell’ordine e dell’ambulanza. L’episodio di violenza ha nuovamente alimentato anche le polemiche sul difficile accesso dei mezzi di soccorso in alcuni tratti dell’arenile della frazione Lago. “Questa spiaggia è interdetta ai mezzi di soccorso – hanno ribadito alcuni residenti – le uniche vie di accesso sono stradine private, di piccole dimensioni, che non permettono il regolare transito dei mezzi di soccorso. Abbiamo segnalato questa situazione molte volte al Comune ma nessuno è intervento”. Negli anni passati, per far fronte al disservizio, alcuni lidi si sono attrezzati autonomamente con quad sanitari per trasportare eventuali feriti, dalla spiaggia alle ambulanze. “Ma così non si può andare avanti – spiegano i proprietari di alcune abitazioni della zona – una località turistica deve assicurare servizi e soccorsi adeguati in caso di emergenza. Non si scherza con la salute dei cittadini”.