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Città metropolitana, l’elezione sconquassa il Pd: via il capogruppo

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“O ti dimetti, o ti sfiduciamo”. È stato l’ultimatum del segretario del Pd Marco Sarracino al capogruppo dem in Comune Aniello Esposito. Ore febbrile stamane dopo lo scrutinio delle elezioni in Città metropolitana. La competizione nell’ex Provincia, dove erano chiamati al voto 1493 tra sindaci e consiglieri comunali dei 92 Comuni napoletani, sconquassa il Pd.

Già, perché dalla lettura dei voti i democratici napoletani si accorgono che il loro capogruppo Esposito non avrebbe votato per nessuno dei candidati della lista “Progressisti e riformisti”, formata da Pd e dal governatore Vincenzo De Luca. Né tantomeno per i candidati dell’altra lista di centrosinistra “Napoli metropolitana” ispirata al sindaco Gaetano Manfredi. Si racconta che la preferenza di Esposito sarebbe andata a favore di un candidato di “Grande Napoli”, la lista organizzata dalla deputata ex renziana Michela Rostan. Sta di fatto che lo smacco per i dem è troppo grande. E così Sarracino convoca Esposito e lo invita a dimettersi. Ore contate per il consigliere dem vicino all’area del deputato Lello Topo. In pole position per la successione a capogruppo ci sarebbe Gennaro Acampora, primo degli eletti alle ultime Comunali. 

Torna a far parlare di sé Aniello Esposito, detto Bobò. Figura controversa nei dem napoletani. Già a dicembre scorso il capogruppo aveva creato non pochi imbarazzi al partito quando Repubblica tirò fuori la vicenda della figlia assunta tra gli interinali di Anm, partecipata del Comune. Esposito aveva perorato in aula la causa dei 200 interinali, in vista di una possibile stabilizzazione, e in quel gruppo di lavoratori c’era anche la figlia. Poi il caso delle nomine in consiglio comunale, con Esposito che si ritrovò a ricoprire il ruolo di capogruppo e al contempo di presidente della commissione Scuola. Un doppio incarico che anche la segreteria dem guidata da Sarracino non aveva gradito. Prima ancora era stata la stessa ricandidatura di Esposito a sollevare non pochi malumori. Perché Esposito è tra i condannati per la vicenda dei falsi candidati, relativa alle elezioni comunali del 2016. “Sono un uomo del popolo, faccio politica per gli interessi della povera gente”, si è sempre difeso Esposito. Nel segreto dell’urna di Palazzo Matteotti finisce la sua parabola di tribuno.

Fonte: https://napoli.repubblica.it/cronaca/2022/03/14/news/citta_metropolitana_lelezione_sconquassa_il_pd_via_il_capogruppo-341383187/?rss

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