
“Zero”. È questo il numero che la neo-assessora allo Sport, Emanuela Ferrante, ha trovato scritto in bilancio come risorse destinate al settore. Impianti sportivi abbandonati, in condizioni disastrose e chiusi da anni, soprattutto in periferia.
Assessora Ferrante, non c’è un euro nelle casse comunali per lo sport. Come farà senza risorse?
“Un po’ me l’aspettavo, certo non in questi termini. Quando ho visto che per lo sport, al contrario di altri settori, non c’erano soldi ho pensato che sarebbe stata davvero dura. Ma non ci perdiamo d’animo. Stiamo già lavorando per ottenere fondi, a partire dal Pnrr ma anche dalla Regione Campania”.
Come si ricomincia?
“La prima cosa che intendo fare è una ricognizione degli impianti sportivi, da quelli più grandi di diretta gestione comunale a quelli più piccoli, di competenza delle municipalità. Già mi sono arrivate diverse segnalazioni da parte di cittadini sulla non agibilità di palestre e campi sportivi”.
Ad esempio?
“Lo stadio Landieri, a Scampia. Qui c’è una squadra, ma il pubblico non può sedere sugli spalti perché non c’è l’agibilità. Troppe strutture versano in condizioni simili. La sicurezza è fondamentale come restituire le strutture ai cittadini…”.
Troppi impianti cadono a pezzi. Anche i fondi che richiederete potrebbero non bastare…
“Si potrebbero coinvolgere anche i privati. Pensiamo a bandi per l’affidamento in gestione di spazi con l’impegno a ristrutturarli”.
Strutture sportive che sono oro nelle periferie per salvare i ragazzi a rischio. Come si muoverà?
“Riaprire gli impianti della periferia è la priorità dell’amministrazione. Proprio per questo il Palavesuvio di Ponticelli sarà il primo impianto che visiterò da assessora. E poi guardo alle tante palestre delle scuole”.
Ovvero?
“Nelle scuole ci sono tanti spazi per fare sport nel pomeriggio e che possono essere messi a disposizione delle associazioni, evitando così che i ragazzi stiano in strada e aiutando anche le mamme che lavorano. Purtroppo non sempre vengono sfruttati, i dirigenti scolastici sono restii a cedere i locali. Bisogna invece aprire, tutelando anche i presidi”.
In pochi assicurano sport gratis alle famiglie disagiate.
“Un aspetto di cui mi sto occupando. Il regolamento prevede che le associazioni che usufruiscono degli impianti sportivi debbano destinare una quota alle famiglie meno abbienti, non sempre accade. Voglio vigilare e nel caso intervenire. Si potrebbe introdurre, inoltre, una percentuale minima”.
Il sindaco ha tenuto la delega sul Maradona per sé: come l’ha presa?
“Premetto che sono una grande tifosa del Napoli. Sarà una gestione concordata: il sindaco si occuperà dello stadio insieme a me e agli assessori Antonio De Iesu e Edoardo Cosenza. Proprio in queste ore abbiamo anche aggiornato il nome sul sito del Comune dove si chiamava ancora Stadio San Paolo”.
C’è chi denuncia di essere stato abbandonato delle istituzioni, come la palestra Maddaloni a Scampia…
“Ascolteremo tutti e da subito prenderò contatti con le tante associazioni e realtà positive da valorizzare. Il M5S mi ha indicato, ma sono una donna della società civile”.