
Meno dieci giorni alla (auspicata) meta. È fissata al primo marzo l’udienza del Tribunale di Napoli sulla richiesta avanzata dai legali di Giuseppe Conte, leader del M5s, per la revoca della sospensione dello Statuto. Nella stessa giornata, com’era noto, erano programmate discussione e conclusione dell’eccezione di incompetenza territoriale: altro aspetto su cui puntavano gli avvocati dell’ex premier.
Obiettivo: rilegittimarsi come leader e ribaltare le clamorose conseguenze della decisione cautelare assunta dai giudici napoletani. Che, due settimane fa, accogliendo il ricorso degli attivisti dissidenti, hanno dichiarato nei fatti illegittima la votazione e la nomina dell’attuale vertice del Movimento. Motivo: aver violato le norme dello Statuto, escludendo circa 81 mila iscritti, che contavano meno di 6 mesi di anzianità, dall’elezione del leader.
Il 5Sday che apre marzo riserverà alla leadership di Conte il riscatto sperato? La difesa dell’ex premier ritiene di avere un asso nella manica: ha infatti depositato in Tribunale quello scambio di mail del 2018, tra l’allora capo politico Luigi Di Maio e l’ex presidente del Comitato di garanzia, Vito Crimi sullo statuto ‘dimenticato’.
In quella corrispondenza ci sarebbe la prova – é infatti l’argomentazione dei legali del M5s, tra cui l’avvocato Francesco Astone – che esisteva già un “regolamento del 2018” cui ancorarsi , secondo i vertici Movimento, per consentire il voto agli attivisti con almeno sei mesi di iscrizione. Un atto di cui Vito Crimi, così come ha raccontato in un’intervista a Repubblica, si sarebbe letteralmente “dimenticato”, mancando di avvertire Conte e di mettere agli atti quel riferimento legato alla procedura. Esponendo il Movimento alla “decapitazione” – seppur temporanea – del 6 febbraio scorso.
Il Tribunale partenopeo aveva infatti accolto le tesi dei tre attivisti del M5s rappresentati dall’avvocato Lorenzo Borrè: che contestavano l’esclusione dalle votazioni di quella ampia platea di iscritti e, di conseguenza, il mancato raggiungimento del quorum per l’elezione di Conte.