
Contagi ancora elevati, Cotugno con le Terapie subintensive senza più letti e Cardarelli che ha bloccato i ricoveri nella Medicina d’urgenza. Quadro difficile che il manager del Cotugno, Maurizio Di Mauro, così sintetizza: ” Chi pensa che il pericolo è scampato è fuori strada. È vero che la pressione è calata rispetto alla quota di accessi in pronto soccorso, ma sono altrettanto reali le corsie che ospitano pazienti gravi ” . Fa un po’ di conti il direttore generale del polo infettivologico prima di rivelare che “al momento il problema non sono le tre terapie intensive dove è occupata una quindicina dei 28 posti letto di cui dispongono, ma appunto le terapie subintensive che invece registrano il pienone. Mi riferisco ai pazienti in ventilazione assistita, a quelli in trattamento ad alto flusso di ossigeno e a quelli con casco CPap. La diagnosi è di polmonite interstiziale, con uno score (punteggio quantizzato dalla Tac, ndr) che si attesta nella maggior parte dei casi su valori che partono da 12 e arrivano fino a 20, numero limite del picco di criticità”.
A confermare che Covid-19 è ancora ben radicato in Campania è il bollettino dell’Unità di Crisi: su 11.073 tamponi ci sono 919 positivi di cui 891 asintomatici e 7 con sintomi, mentre si contano 38 decessi di cui 15 nelle ultime 48 ore. Il report dei letti: 103 occupati su 656 nelle terapie intensive e 1.480 su 3.160 nelle degenze ordinarie.
A poche centinaia di metri dal Cotugno il dramma-Cardarelli, diventato ormai, come denunciato tre giorni fa su Repubblica dall’Anaao aziendale un ospedale- Covid. I reparti Sars- Cov- 2 sono anche qui tutti al completo, rivela uno specialista: ” E adesso si stanno riempiendo pure le Terapie intensive che, allo stato, hanno un’occupazione del 50 per cento ” . Ma quello che preoccupa di più i camici bianchi è il contagio che si sta allargando a macchia d’olio. Tanto che, sempre ieri, la Medicina d’urgenza del V piano è stata chiusa e ha bloccato i ricoveri. Il motivo? Il numero di positivi registrati: 15 tra pazienti e operatori. Ancora il medico: ” Hanno trasferito i degenti, ma microfocolai sono ormai sparsi nei vari padiglioni. E di questo passo il rischio- contagio tra i pazienti diventa davvero elevato. Ma stavolta la responsabilità è anche delle istituzioni che da una parte esprimono norme stringenti e, subito dopo, riaprono senza controlli. Le scene dell’ultimo weekend parlano da sole. Noi medici ormai siamo vaccinati, e non rappresentiamo più i vettori dell’infezione, ma sono altamente infettivi quelli che vengono dall’esterno”.
Torna all’attacco Di Mauro, esprimendo preoccupazione per la ” possibile ulteriore diffusione di contagi per la riapertura delle scuole. Già in questi giorni si sta rivelando la presenza di più focolai scolastici. E, proprio leggendo i dati, invito la popolazione a non abbassare la guardia, perché si corrono seri rischi se non si rispettano le misure di contenimento. La mascherina va sempre utilizzata sia all’aperto nelle vie affollate, sia nei locali chiusi. E così pure va rispettato il distanziamento”.
Intanto, sulle norme di prevenzione, arriva anche la nota del presidente della Regione: ” Tenetevi le mascherine pure quando andate a dormire, siamo in zona gialla da settimane ma non è un regalo, se facciamo gli squinternati tra una settimana chiudiamo tutto. Lo dico ai giovani, chi si toglie la mascherina non è un fenomeno ma un imbecille fenomenale “.
E poi, ancora: ” Gli assembramenti di questo fine settimana sono irresponsabili, non è che la sera andiamo ai baretti e facciamo quello che ci pare, ho visto centinaia di persone senza mascherina, ma stiamo scherzando? Il problema lo risolviamo quando finiamo la vaccinazione”.