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Covid, la vicesindaca Filippone: “3000 bambini si sono vaccinati nelle scuole a Napoli”

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La campagna vaccinale nelle scuole sta dando risultati. Ma la vicesindaca Mia Filippone è anche molto impegnata nell’apertura di nuovi nidi. Vicesindaca, lei ha la delega alla Scuola, a che punto è il Comune di Napoli con il Pnrr nel suo settore?
“Stiamo lavorando con il gruppo dei tecnici del Comune e delle municipalità alle due linee operative per il Pnrr, nazionale e per il tramite della Regione”.

Quante scuole avete candidato?
“Sessanta, 4 delle quali per le palestre, su 333 scuole comunali. Sono nidi, scuole dell’infanzia, istituti comprensivi, tutti di competenza del Comune. A lavorarci è, con la sua squadra, il dirigente dell’Ufficio edilizia scolastica, Alfonso Ghezzi: 40 anni di esperienza. Sono stati intanto restituiti 4 istituti: l’edificio del Baracca ai Quartieri, i due plessi della V, Musto e Fedro e si sta completando la palestra del Minniti alla Loggetta”.

I nidi, cronica carenza di Napoli, se ne gioveranno?
“Tra le 60 scuole abbiamo 17 nidi, tutti da ristrutturare, avvalendoci anche di fondi Siei (Sistema Integrato Educativo). Con quelli appena programmati fino al 2026 prevediamo di realizzare altri 5 nidi di nuova istituzione”.

Non sono pochi? Come aiuterà questo intervento le famiglie che hanno ricevuto un “no” per mancanza di posti?
“Nello scorso decennio sono stati realizzati 16 nuovi nidi prevalentemente nelle aree est ovest e nord della periferia urbana. Ma paradossalmente in quelle zone c’è meno richiesta. Perciò ne realizzeremo nelle municipalità meno servite, che sono la seconda, la quinta, la terza, cioè i bambini di Chiaia, Vomero e Colli Aminei restano a casa. L’obiettivo europeo che anche Napoli deve perseguire è dare spazio al 33 per cento dei bambini entro il 2030”.

E a quanto siamo ora?
“Veramente poco: intorno allo 0,7 per cento”.

Ovvero quanti di numero?
“Nella fascia 0-6 anni Napoli ha 30 mila bambini. Quindi quelli che hanno trovato posto al nido sono un po’ meno di 3000. In Finanziaria è previsto un contributo per l’incremento, però servono finanziamenti strutturali, quindi non bandi, affinché il Comune possa programmare, perché uno dei problemi seri è il personale, gli educatori nei nidi e maestre e maestri nelle scuole dell’infanzia: l’ultimo concorso è del 2015 e ne mancano ancora tanti. La scuola dell’infanzia da 3 a 6 anni è di competenza anche statale, infatti esistono istituti comprensivi statali che offrono educazione da 3 a 13 anni. C’è da considerare che il nido non è una scuola dell’infanzia, bisogna prevedere molti spazi per gruppi esigui di bambini, dove si tengono attività educative, il nido non è tutela e vigilanza, ma vi si fa scuola, quindi debbono avere il dormitorio, lo spazio mensa, lo spazio ludico”.

Ci sono nidi poco attrezzati?
“Fortunatamente si tratta di una realtà strutturale piuttosto recente, in genere sono piuttosto nuovi, ma soprattutto lavorare per promuovere le iscrizione ai nidi”.

Come pensate di procedere?
“Restano posti vuoti nelle aree più depresse, a dimostrazione che la povertà economica è anche povertà educativa: i bambini della fascia 3 mesi 3 anni li tengono a casa, perché le donne lavorano poco o niente, o c’è una famiglia strutturata che si può fare carico del bambino. Ma portarlo al nido significa formazione. Il Comune, con l’aiuto di volontari sta realizzando un video promozionale”.

A che punto siamo con gli hub vaccinali scolastici?
“In 35 istituti comprensivi, siamo a circa 3000 somministrazioni, per i genitori è stata una manna: i bambini si sentono sicuri in un ambiente familiare e protetto”.

Fonte: https://napoli.repubblica.it/cronaca/2022/02/20/news/covid_lassessora_filippone_3000_bambini_si_sono_vaccinati_nelle_scuole_a_napoli-338464756/?rss

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