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De Luca jr contro Brunetta, il pasticcio del “concorsone” in Campania. Il ministro: “Tuo padre era d’accordo con me”

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Concorso Ripam, come volevasi dimostrare. Esplode il caso tra la Campania e il ministero della Pubblica amministrazione, a proposito dell’ultima prova scritta fissata dalla commissione ministeriale, contro cui insorgono Cgil, Anci e alcuni deputati. Ma ciò che colpisce é lo “sdoppiamento” delle posizioni dei De Luca. Con botta e risposta: tra Piero, deputato e vicepresidente del gruppo Pd alla Camera, che sollecita il ministro a rivedere la decisione; e Renato Brunetta che, comprensibilmente seccato, replica: “Solo venerdì ho condiviso questa scelta con il presidente De Luca. E da lui mi aspetto un chiarimento, dopo le infondate dichiarazioni di queste ultime ore”. In mezzo, silente, il governatore.

Dopo che Repubblica ha dato voce alla protesta (e alle interpretazioni diffuse del decreto) da parte dei 1865 corsisti che attenderebbero di essere assunti, e dopo l’annuncio della preparazione di sit-in sotto Palazzo Santa Lucia, ecco la nota di De Luca jr. Che ora sembra addirittura bacchettare in una nota il ministro della Semplificazione e della pubblica Amministrazione. “La previsione di un’altra prova scritta, come reso noto da un recente comunicato del Ministero per la Pubblica Amministrazione – spiega il deputato dem  – rallenterebbe ingiustificatamente l’iter concorsuale, e sarebbe, quindi, contraddittoria rispetto alle finalità di accelerazione delle procedure, ipotizzate dal DL 44/2012. I candidati hanno già svolto ben due prove scritte e stanno portando a termine, in questi giorni, il periodo di formazione presso gli enti locali della Campania. Sarebbe auspicabile , al massimo, solo un’ultima prova orale.  Mi auguro, vivamente, che il Ministro ascolti questa richiesta. È in gioco il futuro di oltre 1800 giovani e di tante pubbliche amministrazioni del nostro territorio”. 

Vi si accodano subito le reazioni di Cgil Campania, dell’Anci regionale. Interviene anche il deputato del M5S Luigi Iovino che dice: “Quello che avrebbe dovuto essere un Piano lavoro rivoluzionario per la Campania, si sta tramutando in un’autentica beffa. Sono oltre 1.800 i giovani, con curricula
e competenze, che da un anno sono un riferimento negli enti locali in cui effettuano i loro stage, ma che ora rischiano di vedere vanificato ogni sforzo”. Ma le cose, viste da Roma, con “carte e leggi alla mano”, sottolineano al Ministero, “non stanno assolutamente così”.

Insomma: non solo “le preselezioni già superate davano il solo accesso ai corsi che gli idonei stanno frequentando”, ma le prove cui si dovevano sottoporre erano una scritta ed una orale, da bando. In seguito al decreto n. 44  per semplificare l’intero percorso  in regime da Covid, “si è così eliminata la prova orale, non se ne sono aggiunte altre”, chiariscono fonti del Ministero. Quindi: una prova scritta. Senza l’orale.
Insomma, la Campania ha compreso male le norme o c’è chi usa strumentalmente la stanchezza e la rabbia di chi aspira definitivamente a superare il concorsone? Fatto sta che il Ministro Brunetta si arrabbia.

Soprattutto perché ha praticamente sottoscritto con De Luca padre l’ultima decisione, con soddisfazione del governatore, e ora si ritrova messo all’indice dal figlio. Ecco la nota stampa alla fine licenziata da Brunetta.
“La soluzione decisa venerdì scorso dalla Commissione Ripam per sbloccare il corso-concorso in Campania è stata salutata con soddisfazione da me e dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nel corso di una telefonata prontamente comunicata alla stampa”, sottolinea subito il
Ministro. E aggiunge: “Nessuna prova scritta è stata aggiunta a quanto previsto dal bando, ma è stata anzi cancellata la prova orale per consentire le assunzioni entro l’estate. Aspetto dunque un necessario chiarimento da parte del presidente De Luca a proposito delle dichiarazioni infondate uscite nelle ultime ore”.

E non mancano le reazioni dal centrodestra campano. “Sul Concorsone regionale in Campania si sta facendo troppa confusione, alimentando una polemica irresponsabile, che va oltre un populismo inaccettabile”. Così Gigi Casciello, Deputato di Forza Italia e tra i fondatori dell’Associazione Voce Libera presieduta da Mara Carfagna.

Insomma. Chissà chi scioglierà il rompicapo .

Fonte: https://napoli.repubblica.it/cronaca/2021/04/13/news/il_pasticcio_del_concorsone_regionale_ora_e_scontro_tra_la_campania_e_il_ministero-296317143/?rss

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