
È un po’ come mettere la chiesa al centro del villaggio. Perché la dieta mediterranea, inteso come quel “modello nutrizionale rimasto costante nel tempo e nello spazio, che consiste principalmente di olio d’oliva, cereali, frutta e verdura fresca o secca, una quantità moderata di pesce, latticini e carne, e molti condimenti e spezie, il tutto accompagnato da vino o infusi, nel rispetto delle credenze di ogni comunità”, è nata proprio qui. E per rimarcarlo arriva, oggi, la notizia che l’Italia guiderà il coordinamento delle Comunità Emblematiche della Dieta Mediterranea UNESCO nel 2022 con il comune cilentano di Pollica. Una decisione votata all’unanimità e annunciata in occasione dell’undicesimo incontro intergovernativo del Network, svolto con il coordinamento della Comunità Emblematica di Koroni (Grecia): sarà un’occasione, per l’Italia, per rafforzare la sua leadership nella diffusione dello stile di vita mediterraneo e nella costruzione di relazioni e scambi tra le comunità rappresentative della Dieta Mediterranea e il resto della comunità internazionale.
Ma cosa accadrà nel 2022? Il Comune di Pollica, in collaborazione con il Future Food Institute, proporrà un ricco calendario di programmi formativi per la scuola italiana ed eventi nel 2022 in grado di valorizzare il patrimonio Dieta Mediterranea in Italia e nel Mondo.
Tra i palcoscenici privilegiati l’EXPO di Dubai: il 17 febbraio si aprirà la settimana del Food al Padiglione Italia con le rappresentanze ministeriali ed i rappresentanti delle Comunità Emblematiche per aggiornare la sottoscrizione al Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale (GECT). Sarà un momento simbolico che dà il via all’anno di coordinamento Italiano del network delle Comunità Emblematiche con una prima concreta progettualità comune.
E a giugno ci sarà invece il “Festival della Dieta Mediterranea”, con programmi formativi, convegni, seminari, workshop, mostre, spettacoli, presentazioni di libri, documentari e molto altro ancora rivolte alle scuole, alla comunità scientifica, alla società civile, agli operatori culturali e al mondo delle filiere agroalimentari. L’obiettivo? Sensibilizzare e mobilitare cittadini, giovani generazioni, imprese, associazioni e istituzioni sui temi della Dieta Mediterranea. Infine: il 16 novembre, per il Compleanno della Dieta Mediterranea, al Centro Studi Dieta Mediterranea di Pollica l’evento istituzionale conclusivo dell’anno di coordinamento.
“La Dieta Mediterranea ha il suo cuore proprio nel Cilento. – sottolinea il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca – e il ruolo centrale di Pollica è il riconoscimento dell’unicità dei nostri territori e del lavoro di valorizzazione e di salvaguardia che stiamo portando avanti per il nostro straordinario patrimonio ambientale ed agroalimentare”.
“Sarà una sfida impegnativa, ma allo stesso tempo esaltante. – sottolinea il sindaco di Pollica Stefano Pisani – Con l’azione di coordinamento da mettere in campo nel prossimo anno, dovremo non solo riuscire a consolidare e potenziare il valore dello Stile di Vita Mediterraneo quale Patrimonio Culturale dell’Umanità così come riconosciuto dall’UNESCO, ma sarà fondamentale riuscire ad affermare la Dieta Mediterranea quale nuovo paradigma di sviluppo sostenibile. Un patrimonio culturale che coniuga uno dei più salutari e sostenibili regimi alimentari al mondo, capace di mettere a nudo l’inadeguatezza di strumenti di etichettatura come il nutri-score e che attraverso le sue pratiche tradizionali e culturali favorisce un’elevata qualità della vita, garantendo la salvaguardia della biodiversità del nostro pianeta, dovrà nel 2022 diventare priorità per i paesi del mediterraneo anche per la ripartenza post covid”.
“La Dieta Mediterranea è un patrimonio che oggi va più che mai tutelato, diffuso e valorizzato. – aggiunge Sara Roversi, Presidente del Future Food Institute -Questo anno di coordinamento italiano oggi votato e voluto fortemente da tutte la Comunità Emblematiche è frutto dei tanti anni di impegno della Comunità di Pollica, e della necessità di guardare alle sfide future favorendo partnership e un nuovo approccio ecosistemico”.