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Donna uccisa e fatta a pezzi a Pianura. Fermato il figlio dopo la confessione

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Una borsa ritrovata in una strada di campagna nella zona di Pianura. All’interno, resti umani. Appartenenti a una donna di più di ottant’anni, uccisa e fatta a pezzi dal figlio. È stato fermato nella notte, all’esito di una scioccante confessione, Edoardo Chiarolanza, l’uomo che ha assassinato la madre, Eleonora Di Vicino, nell’abitazione dove entrambi vivevano, in via Montagna Spaccata e poi ne ha smembrato il cadavere.

Al culmine di una giornata attraversata dadi voci, sospetti e indiscrezioni, si sono dunque delineati i contorni del dramma consumato all’interno di una famiglia del quartiere della periferia occidentale della città. Il giallo, iniziato nelle prime ore del mattino di ieri, ha tenuto impegnati per ore i carabinieri nel tentativo di ricostruire l’accaduto della compagnia di Bagnoli coordinati dalla Procura. Qualche giorno fa, una conoscente di Eleonora, dirigente scolastica nel quartiere, ne segnala la scomparsa. Gli investigatori puntano subito l’attenzione sul figlio Edoardo. Lo prelevano, lo portano in caserma per un lungo interrogatorio. Lui inizialmente nega, dice di non sapere niente della madre, anzi non esclude che possa essersi allontanata volontariamente.

Poco dopo però arrivano le prime ammissioni e infine la confessione che disegna una scenario completamente diverso: la donna è stata assassinata, il corpo smembrato e nascosto in alcuni borsoni, del tipo di quelli utilizzati per fare acquisti negli ipermercati. Le ricerche scattano immediatamente. Si comincia a scavare nella zona dell’abitazione della vittima e si cerca nella campagna di contrada Pisani.

Sul ciglio della strada che collega Pianura con Marano, sulla collina dei Camaldoli, vicino a un muretto, viene trovato il primo borsone: all’interno ci sono dei resti quasi certamente umani. La conferma arriverà solo nelle prossime ore, all’esito delle analisi affidate ai carabinieri del reparto scientifico. Gli specialisti dell’Arma dovranno verificare se si tratta effettivamente del corpo dell’ottuagenaria scomparsa. Nel frattempo, le ricerche proseguono per individuare eventuali ulteriori pezzi del cadavere. Ma si tratta di un lavoro reso ancora più complesso dai giorni trascorsi dopo la scomparsa e dalle caratteristiche dell’area, caratterizzata da fitta vegetazione e dalla presenza di animali randagi.

Il caso viene seguito personalmente dal procuratore Giovanni Melillo, che si tiene in contatto con l’aggiunto Pierpaolo Filippelli e il pm Maurizio De Franchis, titolare del fascicolo. Gli inquirenti si muovono con estrema cautela e, fino a tarda sera, non si sbilanciano. Anche la ricostruzione fornita dal figlio della donna, in considerazione delle sue condizioni psicologiche, viene valutata con attenzione. Si lavora per trovare riscontri e per scartare eventuali ipotesi alternative. L’istruttoria va avanti fino a tarda sera. Le campagne di Pianura vengono battute per ore. Un furgone della polizia mortuaria porta via la borsa con i resti. Una donna è scomparsa. Il figlio, in caserma, rimane in silenzio, in compagnia solo dei suoi demoni.

Fonte: https://napoli.repubblica.it/cronaca/2021/09/10/news/napoli_fermato_il_figlio_della_donna_uccisa_a_pianura-317199389/?rss

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