Accampamenti con separé di cartone. Fatiscenti “camere da letto” nel degrado accanto alla magnifica facciata neogotica in marmo del Duomo. Dieci senzatetto vivono sotto i porticati che sono proprio davanti all’ingresso del museo del patrono San Gennaro. Dentro, il tesoro più prezioso al mondo. Fuori, persone lasciate in condizioni di totale disagio in un girone infernale di bottiglie e risse; coperte sporche, buste e residui di cibo ammassati sul piperno.

Con le scale macchiate da alcol, vomito e bisogni. Un’emergenza igienico- sanitaria e una questione di ordine pubblico con cui residenti, turisti e commercianti devono fare quotidianamente i conti a due passi da basilica e Girolamini. “Siamo oltre qualsiasi immaginazione, è uno scempio. Ci sono almeno sei persone davanti all’ingresso del nostro museo: questi porticati sono una vergogna”, commenta con amarezza Paolo Iorio, direttore del museo San Gennaro, del Filangieri e presidente del distretto museale di via Duomo.

“Venerdì scorso abbiamo sanificato l’area a nostre spese ( al costo di mille euro, ndr). Eravamo arrivati a un livello di degrado insopportabile, pericoloso per gli stessi clochard, ma è stato faticoso riuscire a convincerli affinché si spostassero anche solo di qualche metro per procedere alla pulizia. Gli operatori hanno trovato rifiuti di ogni tipo tra i materassi. E dopo tre ore, purtroppo, è tornato tutto come prima. Non si può andare avanti così, con un dormitorio all’aperto senza servizi igienici: è la prima cosa che fotografano i turisti. Le immagini del degrado e della Mitra di San Gennaro fanno insieme il giro del mondo: un danno per la città, per i senzatetto che spesso vanno in escandescenza e fanno quello che gli pare, e per noi che registriamo un calo di turisti. Ormai girano al largo. Comune, Asia e vigili devono lavorare insieme per trovare una soluzione reale”.
I clochard hanno rifiutato più volte una sistemazione alternativa. ” C’è tutta l’umanità e la volontà di aiutare queste persone che rifiutano di andare in un dormitorio perché alle 8.30 dovrebbero lasciare la struttura”. Esasperati commercianti e residenti. “La situazione sta sfuggendo di mano, trovo materassi e bisogni anche davanti alle serrande” protesta Francesco Andoli, titolare del ristorante Januarius che nel 2016 promosse la protesta popolare per difendere la proprietà laica della cappella e del tesoro di San Gennaro. “È un accampamento permanente – prosegue – c’è una discarica nauseabonda davanti al museo del tesoro da quando ha chiuso il negozio di oggetti sacri. Il Duomo è l’epicentro della fede e del turismo in ogni città che si rispetti. Com’è possibile che il Comune lasci un tale degrado qui sotto? La soluzione? O pulire ogni giorno (non bastano interventi spot) o inibire l’ingresso ai porticati lasciando il passaggio per l’accesso al museo”.

Una situazione “insopportabile” per monsignore Enzo Papa, parroco del Duomo. ” C’è degrado in tutti i sensi, al di là dei clochard manca una pulizia adeguata. Ci sono alcuni senzatetto molto cari (dalla parte opposta al museo) che la mattina presto mettono a posto le coperte e usano i bagni del Duomo per lavarsi. Il gruppetto che si trova dal lato opposto, invece, è aumentato e non ha la stessa attenzione: fanno bisogni e non puliscono. Il nostro vescovo ha anche messo a disposizione una struttura per l’accoglienza. Se i clochard rifiutano i dormitori, forse il problema va risolto trovando una struttura con tende dove accoglierli ma non possiamo lasciarli in queste condizioni. Tra l’altro litigano tra loro e ci possono essere conseguenze”.
Il sacerdote ricorda anche il problema dei giovani del quartiere che non hanno spazi adeguati dove praticare sport: ” I ragazzi sono costretti a giocare a calcio sul sagrato della chiesa. Gli metterei delle porte sul marmo se potessi, ma non è quello il luogo dove possono giocare a pallone. Il Duomo non ha locali disponibili, non ce ne sono. Le istituzioni dovrebbero pensare anche ai giovani “.