
Lascia un grande vuoto Michele Ammendola, morto improvvisamente ieri sera. Le pagine social sono inondate da foto e ricordi lasciati da amici e conoscenti. Parole che testimoniano l’enorme affetto per il 46enne scomparso. Attivista, impegnato in prima linea nel sociale e nell’antimafia con Libera, era sempre attento agli ultimi e ai più fragili. Così lo ricorda chi lo ha conosciuto. Nato a Napoli, si era trasferito a Bologna dove aveva fatto arrivare, tra le altre cose, la Mehari di Siani e la pizza sospesa. Aveva 46 anni, lascia la moglie e due figli.
A dare la notizia sui social è stata “Porta pazienza”, la pagina della cooperativa sociale di cui Ammendola era “la colonna portante. Siamo addolorati – si legge – nel comunicarvi che è venuto a mancare Michele Ammendola. La cooperativa La Formica e il Circolo Arci La Fattoria si uniscono al dolore di Alessandra, Francesco, Luca e dei famigliari”.
Questo il messaggio pubblicato dai “Modena city ramblers”: “Addolorati, increduli perché ieri sera ci ha lasciati improvvisamente Michele Ammendola di Porta Pazienza. Era un uomo dal cuore grande, impegnato con la Coop. La Formica in mille progetti sociali, in uno dei quali, l’acquisto di un truck food, abbiamo partecipato con grande gioia. Era difficile dirgli di no, vulcano di idee e instancabile lavoratore. Siamo vicini alla moglie Alessandra, ai figli Francesco e Luca e a tutti quelli che gli hanno voluto bene. E vi assicuriamo che sono tanti, perché Michele era una gran bella persona”.
Ammendola nel 2017 aveva creato “La Fattoria di Masaniello”, una pizzeria che dava lavoro a ragazzi con sindrome di Down e disturbi cognitivi, a stranieri e a persone fragili in un’ottica di integrazione e inclusione. “Ti abbiamo conosciuto per la tua esplosiva passione nella vita e da questa tua incommensurabile energia siamo stati rapiti – scrive il Comitato Don Peppe Diana – Sempre allegro, sempre pieno di speranza e sempre con nuovi progetti per la comunità. Nel 2017 siamo stati onorati di consegnarti il Premio Nazionale don Giuseppe Diana. Non hai mai lesinato fatiche e i dolori degli altri diventavano anche i tuoi, pronto a metterti in gioco ancora una volta. Sei stato un uomo valoroso, un grande amico e uno straordinario combattente. Le tue lotte non saranno abbandonate e la tua famiglia non sarà lasciata sola. Te lo promettiamo. Tu salutaci il nostro Valerio Taglione, don Peppe Diana ed i tanti amici che sicuramente ti avranno già accolto”.
“Ne ho mangiate di pizze – ricorda Paolo Siani – ma quella che ho mangiato lì a Bologna da Michele Ammendola era molto di più. Era passione, solidarietà, amicizia, impegno, antimafia vera, amore verso i bambini. Tutti ingredienti che solo tu sapevi mettere nelle pizze e in tutte le cose che facevi. Perciò eri una persona speciale. Tutto questo e tanto altro ancora eri per me, Michele, e non lo dimenticherò mai. E ora da lassù continuerai le tue battaglie con il tuo sorriso e la tua passione contagiosi”.
“‘Porta pazienza è molto più di una pizzeria – si legge sulla pagina della coop – è un progetto sociale. Il nostro obiettivo è quello di contribuire a costruire una società aperta, inclusiva e solidale. La nostra ricetta è semplice: ci occupiamo di ridare dignità e forza alle persone più fragili e proponiamo un menu ricco di prodotti etici, a chilometro zero e da agricoltura sociale, provenienti da piccole realtà in linea con i nostri valori“.
Sono nato e cresciuto tra questi vicoli, talmente stretti che la nostra vicina di casa, praticamente viveva dentro casa nostra e noi dentro casa sua.Abbasc’ ‘o monte, così si chiama casa mia. Abbasc’ ‘o monte perché mentre si percorre questo vicolo lunghissimo che sponta (porta) ai Vergini (praticamente Rione Sanità) ci si imbatte in uno spettacolo unico”. Ma anche a Bologna era amato da tutti. “Una notizia terribile ed inaspettata. Ci lascia un amico, un fratello, un compagno – scrive il Pd Bologna – Michele Ammendola era questo e tanto altro di più. Era di quelle persone che prima di sé stesse mettono gli altri. Mettendo a disposizione la propria energia, e l’indimenticabile vitalità, per progetti di solidarietà, per contribuire in maniera concreta ad una società realmente aperta.
Miché..stai tranquillo, qui ci pensiamo noi ad andare avanti tu fatti nuovi amici e salutaci quelli che hai già incontrato e che sicuramente ti hanno aspettato sulla porta con una tazzina di caffè così come facevi tu, sempre”.