
L’inflazione meno significativa (solo il 3,2%) e un incremento della spesa annua di una famiglia tipo di 700 euro, che salgono a 913 per una famiglia di quattro persone. Comunque molto meno che altrove. Perché mentre i rincari legati alla pandemia spaventano il Paese, Napoli scopre un primato inedito: è la città meno cara d’Italia. Lo stabilisce l’Istat, che proprio oggi ha reso noti oggi i dati dell’inflazione delle regioni e dei capoluoghi di regione e comuni con più di 150 mila abitanti, in base ai quali l’Unione Nazionale Consumatori ha stilato la classifica delle città e delle regioni più care d’Italia, in termini di aumento del costo della vita.
Se Bolzano guida la classifica dei capoluoghi e delle città con più di 150 mila abitanti più care (qui, nonostante l’inflazione sia pari al 4%, molto più bassa rispetto al 5% di Catania, si ha una maggior spesa aggiuntiva annua equivalente, in media, a 1272 euro, ma che arriva a 1.795 euro per una famiglia di quattro componenti), il capoluogo campano sorpassa Ancona, che aveva sin qui il primato della città più “risparmiosa”. Bene anche la Campania, che nella classifica delle regioni più costose (guidata dalla Liguria, con un’inflazione a +4,2% e un aggravio medio pari a 942 euro su base annua per famiglia), è al diciannovesimo posto, con inflazione del 3,5% e incremento annuo di spesa di 639 euro per famiglia.