
Il Centro Trapianti di rene dell’università Federico II di Napoli è intitolato al professore Mario Luigi Santangelo, scomparso il 4 dicembre 2020. L’iniziativa promossa dalla Scuola di Medicina e Chirurgia dell’ateneo federiciano, guidata dalla presidentessa Maria Triassi e organizzata da familiari, allievi, colleghi e amici di Santangelo, è stata annunciata nel corso della commemorazione che si è tenuta nell’aula magna del Nuovo Policlinco.
Santangelo “è stato un antesignano per quanto riguarda l’organizzazione – dice la presidentesse Triassi – ha avuto una visione lunga sui trapianti: il nostro Centro nasce proprio grazie a lui, che ha avviato tutte le attività connesse di trapiantologia in Campania. Ma la la sua battaglia è stata la creazione del pronto soccorso al Policlinico, purtroppo all’epoca non abbastanza supportata e condivisa. Oggi invece la nostra Scuola di Medicina ne ha raccolto il testimone approvando all’unanimità numerose delibere con le quali viene ribadita la necessità della piena partecipazione all’emergenza perché una cittadella universitaria come il Policlinico Federico II non può non dare un contributo forte a una tematica così importante per cittadini, pazienti e studenti perché senza pronto soccorso non si può insegnare la medicina”.
A raccogliere il testimone di Santangelo, molti dei suoi allievi tra cui il figlio, Michele Santangelo, che è direttore dell’Uoc di Chirurgia generale e trapianti di rene del Policlinico federiciano. “Questo riconoscimento è una gioia grandissima, mio padre è stato tra i pionieri della trapiantologia campana – ha sottolineato il figlio – ed ha fortemente voluto nel suo ruolo di esponente politico la costruzione del Centro trapianti riuscendo a individuare i fondi necessari, ma la sua eredità è anche il suo modo di fare il medico: il suo approccio che non si limitava alla trasmissione del sapere ma a una visione olistica nell’approccio al malato e alla sanità”.
Mario Santangelo è stato il primo a eseguire il trapianto di rene in Campania e il primo a effettuare un trapianto di fegato nell’Italia meridionale. Nella sua lunga carriera Santangelo ha svolto anche, per un triennio, il ruolo di componente del Consiglio direttivo dell’Ordine dei medici di Napoli. “E’ stato un’icona della medicina napoletana – ha affermato Bruno Zuccarelli, presidente dell’Ordine dei medici di Napoli – e si pone nella scia di Moscati, di Cardarelli, di Cotugno e di Monaldi, ha rappresentato la chirurgia e le istituzioni in modo egregio”.
Colloboratore di “Repubblica” come notista politico, medico, chirurgo che per alcuni anni ha esercitato anche il ruolo di assessore regionale alla Sanità nella Giunta guidata da Antonio Bassolino. “Santangelo è stato una persona per tanti aspetti particolare, un grande medico e un chirurgo tra i più importanti, stimato e conosciuto a livello nazionale e internazionale – ha concluso Bassolino – ma è stato anche un politico fine ed aveva una grande passione per la politica in cui sapeva muoversi con grande intelligenza, direi che era portato per la politica e sapeva farla in modo alto e giusto”.