Un pensionato porta una scatoletta di tonno. “Ha detto io questo posso, ma voglio contribuire”, spiega lo staff del Potenza Calcio che da stamattina, da volontario, raccoglie allo stadio Viviani beni di prima necessità, abbigliamento, farmaci e alimenti da inviare in Ucraina.
L’iniziativa promossa dalla società sportiva in poche ore ha visto i magazzini riempirsi di pacchi. C’è chi ha pensato di preparare un’intera valigia con indumenti per una coppia, un uomo e una donna, con indicazioni di taglia, “da consegnare così com’è, non c’è nemmeno bisogno di aprirla”. Su un pacco, la descrizione del contenuto è scritto in inglese “per rendere le operazioni più facili”. E poi ci sono mascherine, coperte, giocattoli, colori, marsupi per neonati. Cibo in scatola e a lunga conservazione.

Una donna russa ha portato vestiti per i bambini. Scuote la testa ripetendo:”Io sono russa, non è accettabile”. Allo stadio Viviani arrivano automobili cariche di donazioni anche dai paesi. La raccolta durerà tutta la settimana, per poi partire per un campo profughi allestito in Romania. Il presidente del Potenza Calcio, Salvatore Caiata, sarebbe intanto in contatto con un ospedale pediatrico per trasferire in Italia una decina di piccoli pazienti oncologici.
L’iniziativa dell’associazione Antes e degli scout, al parco Baden Powell, doveva durare due giorni. Ma sono bastate 24 ore per riempire il furgone diretto in Romania, messo a disposizione da un potentino che lavora ai confini con l’Ucraina.

È tutta la provincia a mobilitarsi: Brienza, Melfi, Marsico Nuovo, Corleto Perticara, Bella, Muro Lucano. La lista è lunga e cresce di ora in ora. Fondamentali per questa rete spontanea sono gli ucraini che vivono nei vari comuni, in continuo contatto con familiari e amici sotto le bombe in Ucraina o arrivati ai confini.
Anche la musica farà la sua parte. Ateneo Musica Basilicata devolverà l’incasso dello spettacolo del 6 marzo dedicato a Pasolini alle popolazioni ucraine, mentre domani 2 marzo al teatro Stabile di Potenza si terrà un concerto per la pace promosso dalla Fondazione Città della pace dei bambini di Basilicata, in collaborazione con il Comune.
All’accoglienza si prepara poi la casa di Don Tonino Bello, che in città ha alloggi per i senza tetto.