Custodisce affascinanti storie millenarie, rivelando tracce straordinarie della prima colonia della Magna Grecia: Ischia crocevia di traffici marittimi, gli Eubei vi trovarono le condizioni ideali per idearsi. E ora il Museo di Villa Arbusto, a Lacco Ameno, si mette finalmente al passo coi tempi con un nuovo portale web, www.pithecusae.it, in grado di raccontare al mondo il patrimonio archeologico e culturale custodito nelle sale espositive, dalla celebre Coppa di Nestore, che negli anni scorsi è stata al British Museum di Londra, al Cratere del Naufragio, con la sorprendente e raffigurazione di marinai in balia di flutti e pescecani, una scena straordinariamente (e drammaticamente) attuale.

Un restyling necessario, da tempo auspicato, per ampliare i confini dell’utenza a un pubblico sempre più trasversale e – come sottolinea il Comune di Lacco Ameno con una nota – avvicinare l’arte alle persone che non possono fruirne dal vivo; valorizzare l’immagine complessiva di un’istituzione museale che racconta al visitatore un momento capitale nella storia della colonizzazione greca in Occidente. Ed è nuovo di zecca, esalta la “P” di Pithekoussai, per un’identità visiva e digitale definita. Il portale propone approfondimenti e nuove schede informative in italiano e in inglese (in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli, con il coordinamento di Teresa Elena Cinquantaquattro e il contributo di Maria Luisa Tardugno) e, soprattutto, l’offerta virtuale di fotografie, anche in 3D, dei reperti più significativi. Sarà come visitarlo comodamente da casa, salvo poi completare l’esperienza sull’isola, in attesa magari che prenda forma anche un secondo restyling, quello di un percorso espositivo ancorato a logiche in parte desuete.
“Il restyling del sito web è solo un primo passo, ma decisivo, per un rilancio del nostro Museo archeologico e del complesso di Villa Arbusto. – conferma la vice sindaca con delega alla Cultura, Carla Tufano – Siamo entusiasti di poter dotare il museo di un sito internet completamente rinnovato nella struttura, nei testi e nelle immagini. Una nuova guida online – aggiunge – che ci auguriamo possa accompagnare i visitatori non solo prima, ma anche durante e dopo la visita nelle sale del Museo”.

Già nei mesi scorsi, la soprintendente Teresa Elena Cinquantaquattro aveva auspicato uno slancio nuovo nella comunicazione del Museo: “Bisogna semplificare i messaggi per coinvolgere il grande pubblico e intercettare flussi turistici già consolidati sull’isola, ma verso i quali è mancata negli anni un’azione di promozione efficace”, aveva detto a Repubblica.
La firma della nuova identità visiva è di Sintesi Studio. “Siamo partiti dall’esistente”, spiega il marketing specialist Felice Napolitano. “Dall’assenza di un marchio, soprattutto visivo, e da un sito ormai anacronistico, lontano da quel target di giovani appassionati di storia, arte e archeologia che si intende intercettare.
La P di Pithecusae è costruita da più segmenti che rimandano, anche per la cromia prescelta, così vicina alla terracotta, ai frammenti di quei reperti archeologici che rappresentano il cuore del patrimonio rinvenuto nell’antica Pithekoussai. Buona parte dei reperti è stata rifotografata; i più significativi, dalla coppa di Nestore al cratere del Naufragio fino alla stipe dei Cavalli, scansionati in 3D per consentire al visitatore digitale, attraverso una osservazione a 360°, di intraprendere un viaggio multidimensionale nello splendore di Pithecusae”. Non manca, naturalmente, l’approfondimento sulla figura dell’archeologo Giorgio Buchner, con biografia e ricordo a cura di David Ridgway e Bruno D’Agostino. E sarebbe contento anche lui, il “padre” di Pithecusae, nello scoprire un Museo che prova a mettersi al passo coi tempi. Finalmente.