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Ischia, la narrazione come medicina: l’ultimo farmaco si chiama “speranza”

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“La speranza è un farmaco: aiutaci a diffonderlo”. Il claim è sintetico ed efficace, alla scatolina del medicinale è allegato un bugiardino inequivocabile. Perché le parole aiutano a vincere la malattia. Così a Ischia il Club Lions e l’associazione InSophia, già protagonista del Festival internazionale di filosofia, propongono un esperimento di narrazione terapeutica: saranno selezionate cinque persone da intervistare in un breve videoracconto che, con l’aiuto di psicoterapeuti e filosofi, aiuti a comprendere i poteri taumaturgici della speranza e dell’aiuto collettivo.

“Tutti noi speriamo in qualcosa e le parole rappresentano il mezzo più importante per infondere speranza: conforto, fiducia, motivazione. – spiegano gli ideatori dell’iniziativa – Oggi la scienza ci dice che le parole sono delle potenti frecce che colpiscono punti specifici del nostro cervello: possono essere dei farmaci che modificano il nostro stesso corpo e il nostro stesso modo d’agire”.

Al progetto di narrazione (info speranzafarmaco.lionsischia@gmail.com), che arriva in un momento in cui gli effetti della pandemia sulla psiche sono particolarmente rilevanti, parteciperanno persone che si trovano in “situazioni esistenziali complesse”, interessate da traumi emotivi o momenti depressivi: i loro racconti, accompagnati dal percorso di cura, potranno dunque fungere da farmaco per gli altri. Generando percorsi virtuosi in cui, complici le parole, la guarigione apparirà alla portata di tutti. Finalmente.

Fonte: https://napoli.repubblica.it/cronaca/2021/05/03/news/ischia_la_narrazione_come_medicina_l_ultimo_farmaco_si_chiama_speranza_-299243116/?rss

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