
Lavorava in nero Vittorio Tommasone, l’operaio 59enne morto dopo una caduta dal solaio del secondo piano di un immobile in ristrutturazione sull’isola d’Ischia. L’uomo è morto poco dopo il ricovero in ospedale: è precipitato al suolo insieme al montacarichi che stava smontando e che l’ha sbilanciato, facendolo precipitare. La tragedia sul lavoro in un cantiere edile di Forio d’Ischia, dove il cinquantanovenne era impegnato senza contratto nei lavori di ristrutturazione di un edificio di via Palummera.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Forio, coordinati dal comandante Angelo Pio Mitrione: dai primi accertamenti è emersa l’assenza di qualsiasi forma contrattuale di impegno della vittima con la ditta che si stava occupando del cantiere, che è finito sotto sequestro. Il pubblico ministero di turno ha disposto, naturalmente, anche il sequestro della salma, che sarà trasferita a Napoli per l’esame autoptico.
L’uomo sarebbe stato trasferito in condizioni disperate e con un mezzo di fortuna all’ospedale Anna Rizzoli di Lacco Ameno, dove non è stato possibile salvarlo. Al vaglio degli inquirenti, accompagnati sul posto anche da personale dell’Asl Napoli 2 Nord, responsabilità specifiche a carico dei titolari dell’impresa e la corretta adozione di tutti i sistemi di protezione.
Tommasone, originario di Napoli ma residente nell’isola da molt tempo, era stato a lungo dipendente di un parco termale e da qualche anno nel periodo invernale lavorava nel settore edile; lascia la moglie e tre figli.
E intanto una consistente ombra aleggia sui cantieri che, complici l’incentivi statali, si sono moltiplicati durante questi mesi sul territorio dell’isola d’Ischia. Attivata dall’Asl insieme ai carabinieri, una task force ha infatti riscontrato irregolarità di varia natura nella totalità dei cantieri controllati, tutti sanzionati, con una percentuale consistente, prossima al 90%, di cantieri chiusi per irregolarità ritenute “gravi”.