Petizione online per fermare il conflitto israeliano e palestinese già sottoscritta da Giobbe Covatta, Francesco Paolantoni, Enrico Vanzina, Gegè Telesforo, Giovanna Melandri, Enzo Gragnaniello, Stefania Pezzopane e tanti altri
Napoli città della pace Unesco non resta indifferente alla tragedia che sta devastando i popoli israeliano e palestinese. Per questo motivo alcuni napoletani illustri, attori, medici, giornalisti, avvocati, magistrati, politici, scrittori, accademici, hanno lanciato la
petizione online #Fermatevi! per diro no alla guerra. In prima linea Marisa Laurito, Patrizio Rispo, Maurizio De Giovanni, Pasquale De Sena, Alfredo Guardiano, Biancamaria Sparano e Vitaliano Menniti.
“Assistiamo ad un conflitto in cui, per la prima volta dopo la Seconda Guerra Mondiale, la strage di civili inermi su larga scala sembra essere la regola o addirittura un obiettivo strategico per entrambe le parti in guerra, in violazione dei principi umanitari e del diritto internazionale – si legge nell’appello – Sappiamo bene che le parole non riporteranno in vita i morti; non cureranno i feriti; non ricostruiranno le città e i villaggi distrutti. Ma possono servire a ricordare come sulla comunità internazionale e su ciascuno di noi incomba la responsabilità di fare tutto quanto sia necessario per fermare il conflitto in corso. Violenza chiama violenza, mentre solo il dialogo teso alla ricerca ostinata di ciò che unisce, piuttosto di quello che divide, potrà garantire un futuro di pace e giustizia per tutti. Per questo chiediamo ai contendenti e a chi ne ratifica i comportamenti FERMATEVI!”.
Marisa Laurito ha anche creato una apposita chat su WhatsApp per invitare a firmare la petizione lanciata il 4 novembre e che conta oltre mille sostenitori, “perché non possiamo restare immobili, dobbiamo fare qualcosa per non avere la coscienza sporca”. Alla chiamata hanno già risposto in tanti, tra loro Giobbe Covatta, Francesco Paolantoni, Enrico Vanzina, Gegè Telesforo, Giovanna Melandri, Enzo Gragnaniello, Gianni Pittella, Stefania Pezzopane, Federico Monga e Giuseppe Gleijeses.