È stato uno dei primi, grandi eroi dei fumetti, uno tra i personaggi più celebrati e amati della cosiddetta Nona arte. Creato nel 1936 dallo sceneggiatore Lee Falk – autore che due anni prima aveva concepito, assieme al disegnatore Phil Davis, un’altra leggenda dei comics, il mago Mandrake – e affidato alle matite e alle chine di Ray Moore, The Phantom (“Il Fantasma”), che sarebbe divenuto famosissimo anche in Italia come L’Uomo Mascherato, fu infatti uno dei personaggi cardine del King Features Syndacate, agenzia del potente Gruppo Hearst che produceva materiale d’intrattenimento (fumetti, cruciverba, giochi, testi di alleggerimento) per migliaia di quotidiani in ogni parte del mondo.

Il disegnatore Lorenzo Ruggiero e il colorista Massimo Rocca (formatosi alla scuola Disney e Pixar), entrambi napoletani, hanno voluto rendere omaggio al classico ed eroico character di Falk e Moore, immaginandolo mentre si staglia col suo costume viola e la sua maschera nera su un cielo al tramonto. Sotto di lui, le foreste del Sud-Est asiatico di cui continua a essere – nella fantasia fumettistica – signore incontrastato.
Ruggiero, oltra a essere direttore artistico e docente della sede partenopea della Scuola Internazionale di Comics, fondata e diretta da Giuliano Monni, è al lavoro su diversi titoli supereroistici della Marvel Comics. Di recente ha realizzato layout e chine di un episodio della serie “X-Men Legends” scritto dal britannico Chris Claremont – sicuramente lo sceneggiatore più importante e influente nella pluridecennale storia del gruppo mutante creato negli anni Sessanta da Stan Lee e Jack Kirby – e disegnato con peculiare stile plastico dall’americano Scott Eaton.
L’Uomo Mascherato
Il successo di The Phantom crebbe dapprima grazie alla pubblicazione giornaliera delle sue storie a puntate sulle pagine dei principali giornali statunitensi, sotto forma di strisce in bianco e nero e a colori, per poi passare in breve tempo attraverso il cinema e i romanzi popolari. Più in là, sarebbero giunte anche serie televisive d’animazione e perfino uno spettacolo teatrale.
Ad affascinare il pubblico erano le audaci e oscure ambientazioni esotiche: The Phantom era un tenebroso giustiziere in costume di origini occidentali – un retaggio del colonialismo non ancora messo in discussione dagli esiti del Secondo conflitto mondiale – che si batteva contro ogni sorta di pirati e malfattori nei territori di una non meglio identificata regione asiatica. Ammantato di mistero e privo di un’identità civile – a un certo punto viene rivelato che quella dei Phantom rappresenta una vera e propria dinastia che si perpetua per linea di sangue da secoli – l’eroe, un’atleta eccezionale, privo di superpoteri e armato soltanto di pugni e pistole, dimora in una caverna con l’ingresso a forma di Teschio situata nel cuore della giungla. Ai suoi ordini, una tribù di letali pigmei della tribù Bantar, guidati dal fedelissimo Guran.
Icona dell’immaginario collettivo e del merchandising, The Phantom giunse nel nostro Paese grazie alla rivista “L’Avventuroso”, edita dapprima dalla fiorentina Nerbini e in seguito dalla milanese Mondadori. Col nome de L’Uomo Mascherato conobbe anche nell’Italia fascista uno straordinario riscontro di pubblico, che non si affievolì nemmeno dopo la caduta della dittatura. Le sue avventure, a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso, furono spesso addirittura prodotte all’interno dei confini nazionali grazie alle edizioni dei Fratelli Spada, che ne affidarono la realizzazione ad autori italiani.
Sebbene oggi The Phantom risulti semidimenticato tra il pubblico nostrano, continua tuttavia a godere di un buon successo nelle nazioni scandinave e in Australia. L’italoamericano Sal Velluto è uno dei suoi disegnatori più apprezzati e pure negli Stati Uniti permane uno zoccolo durissimo di lettori che continua a richiedere storie inedite, concepite oggi nel formato comic book.