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La protesta degli allevatori del Casertano “Fermate l’abbattimento delle bufale sane”

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Oggi è il settimo giorno di sciopero della fame. Peppe Pagano, 45 anni, fondatore della Nuova Cucina Organizzata e Adriano Noviello, 33 anni, allevatore a Mignano Montelungo, protestano contro quella che chiamano la «strage delle bufale sane». Dietro di loro hanno più di 300 allevatori. La maggioranza di quelli presenti nell’intera provincia di Caserta. Sono decisi ad andare avanti «fino a quando – dicono – la Regione non prende atto che bisogna cambiare il piano di eradicazione della brucellosi e della tubercolosi che prevede solo l’abbattimento delle bufale e non la vaccinazione». 

Per tutta la mattinata di ieri, A Casal di Principe, in via Giacosa, presso la Nco, dove si sta svolgendo lo sciopero della fame, in tanti hanno portato la loro solidarietà. Anche il prefetto di Caserta, Giuseppe Castaldo, tramite i suoi funzionari, ha fatto sapere che guarda con attenzione a questa iniziativa proprio mentre nel teatro della legalità, a poche centinaia di metri, si svolgevano gli “Stati generali degli allevatori, in difesa del patrimonio bufalino e del territorio”. 

Un appuntamento aperto dal saluto del vescovo di Aversa, Angelo Spinillo e dal sindaco di Casal di Principe, Renato Natale, dove quest’ultimo ha anche chiesto pubblicamente a Peppe Pagano e Adriano Noviello, di fermare lo sciopero, perché col passare dei giorni è a rischio la loro salute. Appello a cui si sono associati i sindaci che sono arrivati a dare il loro sostegno ad una vertenza che per gli allevatori «sta mettendo in discussione l’esistenza stessa del patrimonio bufalino». Una storia ormai lunga che presenta anche molte ombre, sulle quali la Procura di Santa Maria Capua Vetere sta cercando di fare luce. Gli allevatori, che hanno presentato diverse denunce in merito, sospettano che dietro questo «accanimento» c’è anche chi vuole favorire grossi imprenditori del mercato delle carni che comprerebbero a prezzi irrisori carcasse di animali abbattuti senza aver contratto il virus della brucellosi. È stato Gianni Fabbris di “Altragricoltura”, a nome del Coordinamento unitario difesa del patrimonio bufalino, a scendere nel dettaglio della vertenza aperta con la Regione. «Noi abbiamo bisogno di un pensiero che si nutra dei bisogni del territorio, dell’esperienza degli allevatori e delle capacità tecniche e scientifiche e non abbiamo bisogno di un esercito che va nelle campagne per cancellare una specie animale e massacrare il territorio». A sostegno della vertenza degli allevatori numerose associazioni del mondo agricolo. Martedi gli allevatori si incontreranno in Regione con l’assessore Caputo. «Un momento importante per capire le vere intenzioni della Regione», dice Renato Natale.

Fonte: https://napoli.repubblica.it/cronaca/2022/01/16/news/la_protesta_degli_allevatori_del_casertano_fermate_l_abbattimento_delle_bufale_sane_-334137164/?rss

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