Un compact disc appena uscito in Canada richiama l’attenzione su una storia poco conosciuta: “Napoli 1810. Musica romantica italiana per chitarra”. Lo ha inciso su uno strumento copia fedele di una chitarra dell’epoca Pascal Valois, virtuoso delle chitarre antiche che vive in Quebec, dopo aver studiato in Europa . La storia evocata dal titolo lega per una volta l’eccellenza musicale di Napoli non (solo) al mandolino, ma alla chitarra che in genere si associa alla Spagna. In realtà le prime testimonianze certe dell’uso di uno strumento che poi si sarebbe chiamato “chitarra spagnola” sono state rintracciate alcuni anni fa in un manoscritto datato Napoli 1599. Del presunto primo libro per chitarra stampato a Barcellona da Juan Carlos Amat nel 1596 non è mai stato trovato alcun esemplare ed è probabile che non sia mai esistito, ma nella Biblioteca Nazionale, sconosciuta anche agli specialisti, ne è conservata invece la più antica edizione esistente, realizzata a Lerida nel 1615, posteriore dunque al manoscritto.
Ai “Concerti di Autunno” il primo barocco italiano con gli strumenti antichi del trio Effimere Corde

Napoli era la capitale del viceregno spagnolo in Italia e certamente gli intrecci culturali si ripercossero anche nella storia della chitarra, nata dalla preesistente “vihuela de mano”, quella sì invenzione spagnola, che ne anticipa la tipica forma “a 8” della cassa. Da Napoli i primi virtuosi di chitarra del Seicento, napoletani dai cognomi iberici come Giovanni e Pietro Gutierrez, stupivano le corti del nord Italia accompagnando con le loro improvvisazioni il canto della “nuova sirena” Adriana Basile, a sua volta suonatrice di arpa e chitarra. Il nuovo strumento, con le sue 5 corde doppie, era perfetto per eseguire danze alla moda con accordi che oggi definiamo in stile “flamenco” (che allora si chiamava rasgueado) o per accompagnare le arie cantate a voce sola, la grande novità del secolo.
Nella bottega di un “catarraro” ossia di un costruttore di chitarre del primo Seicento si incontrava Salvator Rosa con il chitarrista bitontino Abadessa. Nel ‘700 alcune delle più celebri famiglie napoletane di costruttori di strumenti si specializzarono nella creazione di chitarre apprezzate in tutta Europa, soprattutto i Vinaccia (la più antica chitarra di Antonio Vinaccia è del 1764) e poi i Fabbricatore e i Calace. A Gennaro Fabbricatore, che aveva bottega nella “Strada San Giacomo 42”, si deve sul finire del Settecento l’invenzione del sistema di corde in uso tuttora sulla chitarra, ossia 6 corde semplici invece delle 5 o 6 doppie che si erano usate fino ad allora. Questa piccola innovazione fu decisiva per favorire l’esplosione della moda della nuova chitarra “romantica” nel primo Ottocento. Colui che era definito il “Paganini della chitarra”, ossia Mauro Giuliani, si impegnò a diffondere a Vienna e poi ovunque in Europa l’invenzione di Fabbricatore. Lo stesso Paganini non si sottrasse al fascino del nuovo strumento, per il quale scrisse tanti capolavori: una delle sue tre chitarre era proprio una Fabbricatore del 1826.
Un altro napoletano si era affermato come il maestro dei maestri della chitarra in Europa: Ferdinando Carulli, la cui produzione per il nuovo strumento a 6 corde comprende oltre 300 composizioni. Ma la sua grande fama, tuttora insuperata, si deve al grande Metodo op. 27 ancora usato nei programmi dei Conservatori, e che Carulli continuò ad espandere ed aggiornare per tutta la vita, stampando infine un Nuovo Metodo op. 241. Attraverso i brani per chitarra sola di Carulli la grande lezione della “scuola napoletana”, dall’opera alla musica sacra, conobbe un’ultima potente strada di diffusione europea. Tanti dei protagonisti di questa storia risuonano insieme in questo disco pieno di rarità e fiori musicali delicatissimi, anche per il suono ovattato e misterioso delle corde originali di budello su uno strumento molto più piccolo della chitarra odierna: la Grande Sonate di Paganini, la Sonate pour la guitare op. 15 di Giuliani, e nove composizioni di Carulli, tra cui alcune registrate per la prima volta.
Fonte: https://napoli.repubblica.it/cronaca/2021/03/31/news/chitarra_napoli_musica_storia-294554268/?rss