
Che cosa ancora deve accadere? “Ho firmato il mio testamento” ha comunicato ai giornalisti don Maurizio Patriciello. Quanto vale la vita di un sacerdote dei poveri? Il presidente della Repubblica gli ha telefonato domenica in segno di solidarietà. Non capita a tutti. Già, perché quel che succede nell’enorme periferia urbana e sociale di Napoli sta assumendo contorni stra-ordinari; nel senso che gli atti criminali dei clan sono ampiamente fuori dall’ordinario.
Ammesso che si possa ammettere un’ordinarietà nella violenza della camorra. Aggressioni fuori controllo. Un ordigno è stato fatto esplodere nei pressi della chiesa di San Paolo apostolo nei cui locali si riunisce il comitato anti-camorra di Caivano. Don Patriciello ne è l’instancabile guida spirituale. Il senatore Sandro Ruotolo il referente politico.
Nell’area a nord del capoluogo, contigua a Secondigliano, le bande camorriste sono scatenate. Ad Arzano hanno annunciato la morte del comandante della polizia municipale Biagio Chiariello perché fa il suo dovere nel contrasto agli abusi edilizi. A Frattaminore le “stese” notturne sono il segno di una conquista militare del territorio. Il potere camorrista si è impossessato invece di un caposaldo della geografia politica della provincia napoletana, Castellammare di Stabia, attraverso un patto scellerato con alcuni soggetti locali. Per la prima volta nella sua storia il Comune è stato sciolto per camorra. Nel documento della ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, il sindaco Gaetano Cimmino (Forza Italia) viene individuato come uno che da oltre un decennio mantiene “consolidati rapporti” con appartenenti alla criminalità organizzata, beneficiati per questa contiguità con affidamenti pubblici. Nella vicina Torre Annunziata il sindaco Vincenzo Ascione (Pd) si è dovuto dimettere incalzato dalle inchieste giudiziarie. Anche lì è al lavoro la commissione d’accesso per scavare negli affari tra pezzi della politica e i clan. A Marano invece il record nero degli scioglimenti per camorra: quattro in 30 anni.
Lunedì dunque Napoli si trasformerà nella capitale nazionale dell’antimafia. Una scelta dall’alto valore simbolico, come ha ricordato su Repubblica il responsabile regionale dell’associazione Libera, Mariano Di Palma. Gente semplice disposta a urlare pubblicamente il proprio disprezzo verso tutti i tipi di mafie. Ma insomma, che cosa deve accadere di più perché ci si renda conto – a Roma innanzitutto – che centinaia di migliaia di cittadini onesti vivono in territori del napoletano dove la convivenza civile è sopraffatta dalla connivenza incivile con i clan e i loro manutengoli? Da decenni si assiste a una sottovalutazione del potere condizionante della camorra sulla qualità della vita e sul buon funzionamento delle istituzioni pubbliche. Si continua a discettare in modo sociologico sulle tecniche di contrasto alla violenza criminale, senza aver mai avuto il coraggio di affrontare con determinazione e costanza la questione.
Eppure qualcosa di più concreto si potrebbe tentare. Si prescelga per esempio una determinata località e la si trasformi in un laboratorio nel quale mettere a punto un programma di lotta al crimine e, insieme, di risanamento urbano, sociale, culturale. Un progetto condiviso tra ministeri dell’Interno, del Mezzogiorno, dell’Istruzione in collaborazione con la Regione e altre agenzie governative per lo sviluppo dell’occupazione. Ecco, si scelga un luogo simbolo; che sia Castellammare, Torre o un altro Comune, ma che si intervenga. Non credo nei commissariamenti né nelle strutture speciali. Penso che si possa fare coordinando le istituzioni chiamate a far funzionare lo Stato. Quante volte in terre abbandonate a se stesse abbiano sentire ripetere che lo Stato non c’è? Credo che la telefonata del Capo dello Stato a don Patriciello sia un segnale ben oltre l’attestazione di solidarietà a un sacerdote coraggioso.Si può interpretare anche come un messaggio agli altri poteri costituzionali affinché facciano di più e meglio contro la camorra. Subito. Se non ora, quando?
Fonte: https://napoli.repubblica.it/cronaca/2022/03/16/news/lotta_alla_camorra_pochi_fatti-341643542/?rss