martedì, 28 Marzo, 2023
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Manager e avvocati: ecco chi c’è nelle liste di Forza Italia a Napoli. Un cardiologo della Federico II è l’anti Manfredi

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Una stanza gremita di candidati. Eppure rischiano di ingombrare di più quelle assenze: “traditori” o “inquisiti” la cui storia intreccia per la prima volta non più il palco, ma il backstage, di questa prima inedita campagna di Forza Italia formato Napoli. Ore 17.30, prove di rinnovamento. Medici, farmacisti, avvocati, donne manager, guidati da un cardiologo e docente della Federico II come Pasquale Perrone Filardi nel ruolo di capolista, promettono di essere il volto “preparato ma fresco” della formazione berlusconiana a Palazzo San Giacomo. Tutti stretti, con mascherine e green pass ieri, intorno al candidato sindaco Catello Maresca. L’ex pm, al fianco di Fulvio Martusciello coordinatore provinciale e di Antonio Tajani numero 2 del partito nazionale, premette subito: “Sono proprio felice che qui ci siano tanti volti nuovi di professionisti e categorie diverse, e che non ci siano altre figure”. Eccoli, gli assenti: “evocati”, e contrastati, ieri, nel comitato di centrodestra di Corso Umberto. Come fantasmi del partito che fu.

Al punto che per almeno una dozzina di volte, vertici politici e aspiranti consiglieri sentono la necessità ieri di sottolineare, pubblicamente, “una svolta”. “Abbiamo usato criteri e modalità diverse dal passato. Niente indagati e niente “figli di” nelle nostre liste”, scandisce Martusciello. “È un lavoro importante che è stato fatto sulla società civile: e aver individuato come capolista un professore autorevole come Perrone Filardi dà il senso della nostra scelta”, ribadisce Tajani. Come fosse una sensazione – inedita – di leggerezza. O, più semplicemente, come fosse ormai irrimediabilmente archiviata la stagione delle bugie sugli imbarazzi e sulle inchieste (fatta eccezione per re Silvio, s’intende).

È assente infatti Armando Cesaro, che pare faccia il tifo per Manfredi contro il suo partito: figlio del senatore Luigi ancora sotto inchiesta per collusione (sul quale pende una richiesta di arresto) e nipote di quegli zii imprenditori, Aniello, Raffaele e Antimo già arrestati e mandati a processo per concorso esterno in associazione mafiosa. E vedi, soprattutto, al capitolo Stanislao Lanzotti, il consigliere uscente di Fi al Comune sta animando una lista a sostegno di Manfredi per il centrosinistra, Azzurri per Napoli, nonostante penda su di lui un processo (non ancora chiuso), per voto di scambio. È l’avversario che ha avuto, solo poche ore prima della conferenza, un violento scontro a distanza con Martusciello, via social. Al suono di quesiti eloquentissimi: “Lanzotti, quanto pagavi i voti a Secondigliano?”, soffia Martusciello a commento di un post. E Lanzotti: “Io? Niente voti a Secondigliano. Forse lo hai fatto tu alle recenti regionali? Forse confondi?”. Triste “dialettica” che finisce con scambio di “cialtrone” e di “prenderai il 2 per cento”. È su queste macerie che deve rinascere Forza Italia in città? Tajani non si sottrae e spiega a Repubblica: “La storia dimostra che chi se ne va non ha più storia politica. Vale per i big, da Fini ad Alfano, figuriamoci per i piccoli”. E Martusciello rincara la dose: “Qui, come politici, c’è il consigliere Guanci rimasto in Fi dal 1994; gente che non si è mai venduta e che crede sempre in quell’idea di paese e in quella parte di campo. Chi se n’è andato non sa cosa si perde. E non ammazzeremo nessun vitello”. Che, traslato dalla povera parabola evangelica, significa: nessun ritorno sarà possibile.

Intanto, clima da ripartenza solida, a sentire il capolista Perrone Filardi, presidente eletto della Società italiana dei Cardiologi. “Mi sono lasciato travolgere da questa passione civica perché ho incontrato Maresca, l’ho ascoltato, ho riconosciuto la genuinità del suo impegno per cambiare in meglio questa città: dalla parte dei non garantiti del ceto radical della sinistra, dalla parte delle periferie”, dice il noto cardiologo. Che, da ordinario della Federico II e da direttore della Scuola di Specializzazione in Malattie dell’apparato cardiovascolare, si pone come l’anti-Manfredi. E sferra un attacco diretto “a chi ha gestito il nostro Ateneo, diventato purtroppo ultimo nella classifica italiana: perché non è mica vero che è stato guidato con lungimiranza e grandi capacità”. Perrone si sofferma poi sull’ultima campagna per l’elezione del rettore: “Abbiamo assistito ad una scandalosa commistione politico-accademica. Pressioni esercitate sui docenti, paura dei professori che ancora adesso mi dicono: guarda, ti sosterrò ma non si deve sapere”.

Domanda: ma può un accademico avere paura della propria libertà di voto? Non si porrebbe come un grande formatore. Il professore replica: “La paura è un umano sentimento, questo accade nelle società dove c’è squilibrio di potere”. Intanto, Tajani confeziona lo slogan: “Un grande cardiologo sarà il medico-consigliere di tutti i napoletani”. Intorno, ecco i volti nuovi dei candidati: la manager Valentina De Ponte spa, Valeria Della Rocca, la dietologa Flavia Correale, il medico Luigi Ascione, i professionsiti Peppe De Gregorio, Marcello Galli, Ninni Magliulo.

Fonte: https://napoli.repubblica.it/cronaca/2021/09/02/news/liste_comune_napoli_centrodestra_cardiologo_anti_manfredi-316216351/?rss

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