
“La lista “Manfredi sindaco” non ha avuto assessori in giunta…”. Firmato Angela Cammarota. Il nome a molti potrebbe non dire molto. Salvo scoprire che si tratta della coordinatrice politica della lista dell’ex rettore, presenza ormai fissa in Comune, appiccicata ai 5 consiglieri eletti col sindaco.
Parla così Cammarota nel corso della riunione a porte chiuse di lunedì sulle nomine degli assessori nelle 10 Municipalità, bloccate da 4 mesi.
E quella frase da giorni circola nei palazzi della politica comunale come il famoso venticello che annuncia la tempesta. Cosa avrà voluto dire? Una lamentela indirizzata all’ex rettore? O un modo per alzare la posta con le altre 12 liste della maggioranza per strappare qualche assessorino in più targato Manfredi? Ma soprattutto, e sono in molti a chiederselo: quella frase è stata concordata con il sindaco? In quel momento Manfredi non era presente alla riunione.
Ma c’era Carlo Puca, responsabile della segreteria politica dell’ex rettore che non ha proferito parola. Di sicuro la miccia buttata da Cammarota – un passato tra i banchi della Decima Municipalità col centrodestra – ha fatto saltare i nervi a molti in sala. “Ma come? È una notizia sentir dire che la lista del sindaco non ha assessori in giunta…”, è stata la replica stizzita di Sandro Fucito, presidente del parlamentino di Napoli est ed esponente della Sinistra. In tanti non credevano alle loro orecchie ed è sembrato già il segnale di una spaccatura interna tra le scelte del sindaco e i desiderata dei suoi consiglieri.
Prime crepe, la delusione che cova sotto l’euforia della vittoria elettorale. “Un conto è il sindaco, un conto è il gruppo consiliare”, avrebbe continuato Cammarota mettendo la classica pezza peggiore del buco. Tant’è che qualche altro rappresentante in sala avrebbe chiarito: “Tutti gli assessori sono del sindaco…”.
Tolti gli assessori espressione di partiti come Pd, M5s e deluchiani, restano almeno 3 nomi in giunta – Edoardo Cosenza, Maria Filippone e Laura Lieto – che rimandano direttamente all’ex rettore. Che gli altri partiti possano non aver condiviso quelle scelte, ci sta. Ma che sia addirittura il gruppo del sindaco a sottolinearlo è un malessere da non sottovalutare. Anche perché i prossimi appuntamenti elettorali potrebbero trasformarsi in un regolamento di conti. Già circolano voci su un paio di consiglieri della lista Manfredi che alle elezioni in Città metropolitana starebbero meditando di non votare i candidati della lista Manfredi.