La sagoma del Vesuvio alle spalle, l’linconfondibile profilo di quel che rimane del Tempio di Giove. Non c’è dubbio: è il Foro di Pompei quello ritratto sul manifesto esposto all’altro capo del mondo, precisamente, nella metropolitana di Tokyo. La città sepolta dall’eruzione del 79 è protagonista di una mostra in Giappone, creata con centosessanta reperti provenienti dal Museo archeologico di Napoli.
Luogo dell’allestimento è il Tokyo National Museum, il più antico ed importante del Paese, che festeggia i 150 anni con il suo primo grande percorso espositivo internazionale dell’era post-Covid. Il manifesto, riproposto ance iun altri quartieri della metropoli, attrae passanti e curiosi. La parola al centro è la trascrizione di Pompei (anzi, “Ponpei”, come si dice nel Sol Levante), in Katakana, il sillabario nipponico utilizzato per le parole straniere.

L’esposizione, inaugurata a giugno, è un successo, con la media di oltre duemila visitatori al giorno.
Tra le opere del Mann esposte, tra affreschi e strumenti legati alla vita quotidiana (quasi tutti provenienti dai depositi), la ricostruzione delle pareti della Villa di Cicerone a Pompei. L’evento coinvolgerà fino a dicembre altre importanti città giapponesi, come il Kyoto City Kyocera Museum of Art e il Kyushu National Museum, costituendo una occasione di promozione turistica per la Campania e per Napoli, città gemellata da oltre 60 anni con la Kagoshima, per la presenza di un vulcano molto simile in fattezze al nostro Vesuvio.