
Si presenta come la lista civica di Catello Maresca, lontana – anzi in lotta – contro i partiti del centrodestra che pure sostengono l’ex pm. Ma dietro ” Essere Napoli”, la lista capeggiata dall’imprenditore Giuliano Annigliato, si staglia un peso massimo della Prima Repubblica: Alfredo Vito, democristiano, un passato da deputato di Forza Italia, meglio conosciuto come “Mister centomila preferenze”. “Sono impegnato nella formazione di Essere Napoli spiega Vito – Ho suggerito una serie di candidati, persone che aspiravano a entrare sono venuti da me e ora sono candidate”. Era noto l’interesse di Vito per la candidatura di Maresca. Ora viene fuori un ruolo di primo piano per l’ex deputato uscito indenne dalla tempesta di Tangentopoli, con la fedina penale pulita, dopo le accuse iniziali e le sue rivelazioni a inizio anni Novanta – a proposito di Comune di Napoli – sulla privatizzazione del patrimonio comunale ai tempi di Romeo.
Che ci fa Vito con l’imprenditore Annigliato, noto per il recente progetto di restauro dei monumenti, Monumentando, finito al centro di indagini della Procura (poi archiviate, ndr) e dell’autorità anticorruzione? ” Io sono democristiano, Annigliato è di provenienza comunista replica Vito – Ma sa quanti comunisti ci sono che stanno appresso ai democristiani… ” . Nei giorni scorsi si è scoperto di un incontro in Regione tra Annigliato e lo staff di De Luca, rivelato da Repubblica, per testare un passaggio di ” Essere Napoli” col centrosinistra, come raccontato da chi era presente. “Volgarità messe in giro da chi ha interesse a farlo replica Vito – Non ci credo, non ci crede Maresca”.
Eppure il caso ha fatto scoppiare le contraddizioni interne alla coalizione dell’ex pm: la Lega ha bacchettato l’imprenditore alleato, Annigliato ha reagito minacciando di ” correre da solo sulle Municipalità ” . E sulle ex circoscrizioni la coalizione dell’ex pm va in frantumi: anche “Napoli capitale”, la lista dell’ex eurodeputato Enzo Rivellini, ieri ha deciso i suoi 10 presidenti di municipalità smarcandosi così dalle altre liste e partiti di Maresca. ” Mancano criteri oggettivi nella discussione sulle 10 presidenze ai municipalità ” , spiega Rivellini che si candida di persona al settimo parlamentino nell’area nord.
Una rottura, dopo Essere Napoli, che rischia di indebolire la candidatura a sindaco dell’ex pm. Il quale il 14 luglio dichiarava: ” Non lo so come verranno divise le municipalità, non è una cosa che farà il candidato sindaco, ma i gruppi politici e civici, se ne occuperanno loro ” . Risultato: tutti contro tutti. Mettendo in crisi ora anche Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Perché per esempio nella prima Municipalità di Chiaia Rivellini appoggia il presidente uscente dei berlusconiani Francesco De Giovanni. E alla Decima di Bagnoli va col consigliere forzista uscente Massimo Scherillo. Geometrie variabili in grado di far saltare il tavolo delle trattative. O meglio: un modo per le liste civiche di alzare la posta rispetto alle pretese dei partiti di centrodestra? Si vedrà. Intanto ieri l’ex pm si è lasciato alle spalle le macerie della sua coalizione giocandosi la carta da tifoso doc del Napoli: visita al ritiro a Castel Di Sangro, con foto accanto ai giocatori azzurri e poi pranzo col patron Aurelio De Laurentiis. Per finire con l’attacco all’avversario Manfredi juventino: ” Se uno è tifoso di un’altra squadra, non deve avere vergogna di ammetterlo”.