
Il patologo e biochimico Giovanni Felice Azzone, luminare degli studi sui mitocondri, ricercatore di fama mondiale nel campo della bioenergetica, la branca della biochimica che studia tutti i processi attraverso cui le cellule utilizzano, immagazzinano e scambiano energia, è morto all’età di 94 anni. L’annuncio della scomparsa è stato dato dall’Università di Padova, di cui era professore emerito di Patologia generale. Le esequie si terranno martedì 11 gennaio, alle ore 11:30, nel cortile vecchio dell’Università di Padova.
Nel corso della sua prestigiosa carriera scientifica, Azzone ha ottenuto il Premio Marzotto per la Medicina nel 1967 ed il Premio dell’Accademia dei Lincei per la Fisiologia e la Patologia nel 1974. Era socio nazionale dell’Accademia dei Lincei e socio effettivo dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti.
Dopo una lunga permanenza all’estero, Azzone fu chiamato nel 1964 alla cattedra di Patologia generale della Facoltà di Medicina di Padova.
Nel 1968 ha creato insieme con Noris Siliprandi il Centro del Cnr per lo studio della Fisiologia dei Mitocondri di cui è diventato poi direttore nel 1982. È stato membro per molti anni dell’Editorial Board dell’Europ. J. Biochem e del J. Bioener Biomemb e presidente del Gruppo Italiano di Bioenergetica.
Nato a Napoli il 27 gennaio del 1927, dove è vissuto fino all’età di 16 anni, Azzone ha frequentato la Facoltà di Medicina dell’Università di Roma, dove si è laureato nel 1950. L’attività scientifica di Azzone è iniziata nel 1946 con l’ingresso, in qualità di studente interno, nell’Istituto di Patologia Generale di Roma. Nel 1953 Azzone è entrato nell’Istituto di Biochimica di Roma e vi è rimasto per un anno fino alla fine del 1954 quando si è trasferito nell’Istituto di Patologia Generale di Modena diretto da Massimiliano Aloisi con cui ha collaborato tra il 1954 ed il 1959.
Nel 1959 Azzone si è recato a Stoccolma al Wenner Gren Institute per lavorare su problemi di bioenergetica con Lars Ernster. Ritornato in Italia nel dicembre del 1960 Azzone ha iniziato ad organizzare un laboratorio di bioenergetica. Durante questo periodo Azzone ha compiuto frequenti viaggi in Svezia, in Usa ed in Inghilterra. Ha collaborato nel periodo 1959-1964 con istituti di ricerca scientifica a Monaco di Baviera e alla Johnson Foundation di Philadelfia, nel 1967 con il Premio Nobel Peter Mitchell a Bodmin presso il Glynn Research Laboratory, nel 1968 con Ian Glynn a Cambridge.
In complesso Azzone è stato autore di oltre 300 lavori sulle maggiori riviste internazionali. Per la qualità ed il numero dei suoi contributi e degli allievi formati nel suo laboratorio, alcuni dei quali diventati poi professori in università svizzere ed americane, Azzone ha svolto un ruolo rilevante nella ricerca biomedica italiana ed internazionale.
Negli ultimi 30 anni Azzone ha trasferito i suoi interessi nell’area dell’epistemologia delle scienze biomediche pubblicando diversi libri ed articoli anche su importanti riviste internazionali di filosofia della scienza. In questi saggi Azzone ha discusso i problemi della molecolarizzazione, della causalità e dell’emergenza in medicina, la transizione dalle classificazioni nosologiche a quelle fisiopatologiche, i rapporti tra la medicina e le altre scienze naturali, gli aspetti evoluzionistici della medicina. In ultimo si è dedicato ai problemi dell’etica medica in una società pluralista.