
“I residenti pretendono che non ci sia gente in strada la notte, ma questo non è possibile. Per fortuna non siamo in un regime che vieta di uscire da casa: un provvedimento del genere è impensabile. Questo deve essere ben chiaro. Possiamo combattere l’abuso dell’alcol ma non impedire alle persone di riunirsi”. Antonio De Iesu, ex vicecapo della polizia, con una lunga carriera trascorsa a combattere camorra e varia criminalità, da assessore nella giunta del sindaco Gaetano Manfredi, vuole ribadire con forza il concetto anche per rispondere ai video sugli assembramenti che i comitati civici pubblicano quotidianamente sulle proprie pagine social.
Assessore, però, si è registrato nella notte l’ennesimo episodio di violenza. Un ragazzino di 14 anni picchiato in piena Chiaia.
“Non è un episodio collegabile alla malamovida, è una lite per una ragazzina. Poteva capitare in qualsiasi posto e in qualsiasi ora: non c’entra assolutamente con la movida. I controlli sono stati effettuati, basta leggere i report inviati da tutte le forze dell’ordine.
Non si può affermare il contrario”.
L’ordinanza era inevitabile?
“Voglio ribadire che si tratta di un’ordinanza urgente finalizzata a raffreddare una situazione diventata grave. Sarà in vigore per i prossimi 4 mesi: ci serviranno per preparare un regolamento comunale sulla sicurezza su cui deciderà il Consiglio”.
Su cosa lavorate?
“Dobbiamo chiarire un altro concetto: non si parla di orari di chiusura su cui non decide il Comune, ma attraverso il confronto con le associazioni di categoria si deve arrivare a un disciplina sulla vendita e la somministrazione degli alcolici. L’obiettivo deve essere quello di fermare il consumo smodato di alcol che è alla base di molti problemi. Molti parlano delle sentenza della Cassazione che vieta al sindaco di intervenire sugli orari, ma non riportano che nella stessa è stabilito che può intervenire con un provvedimento contingente e urgente in determinati casi”.
Che ne pensa dei ricorsi annunciati?
“Tutti i ricorsi sono legittimi, chiunque ha diritto a rivolgersi a un giudice. Siamo convinti di avere emanato uno strumento per rispondere a un problema urgente, poi vedremo cosa deciderà il giudice amministrativo”.
Il comitato di Chiaia pubblica un video con tanta gente in strada di notte e locali aperti. Cosa replica?
“Che i controlli ci sono, sono numerosi e continueranno. Ma chiariamo: non possiamo impedire ai giovani di rimanere in strada. Non siamo in un regime. Abbiamo vietato che possano acquistare bevande alcoliche durante la notte.
Lo so, i residenti vorrebbero che non rimanessero in strada, ma non ci sono strumenti che consentono provvedimenti del genere. È impensabile. Di questo se ne devono fare una ragione: non si possono privare i cittadini della libertà di circolazione o di aggregarsi”.
Dovrebbero essere le famiglie a intervenire?
“Di certo non sono qui a lanciare appelli. Ma la questione movida racchiude tanti aspetti diversi, anche quello della capacità di esercitare le funzioni di genitori”.
I sindacati polemizzano per l’esiguo numero schierato di agenti.
“Stiamo raschiando il barile: se ci fossero più vigili sarebbero in strada. E coprire l’orario che va da mezzanotte all’alba, inevitabilmente, causa ripercussioni al servizio la domenica. Al momento queste sono le forze su cui possiamo contare”.