
Trentacinque posti letto in più per i senza dimora di Napoli. Il Comune prosegue nelle iniziative per l’emergenza povertà e per aiutare chi vive in strada a superare il freddo dell’inverno e a uscire dalle condizioni al limite, denunciate in questi giorni da “Repubblica” con una campagna di reportage.
Al centro di via de Blasiis sono stati attivati venti posti in più: si passa dunque dagli attuali 40 a 60. L’obiettivo dichiarato, inizialmente, era 80. L’offerta a regime dell’ex dormitorio pubblico è di 120. Ma c’è da fare i conti con le regole anti-Covid e con i danni registrati a un piano nello spazio alle spalle di via Duomo. Gli altri 15 posti sono quelli annunciati da una settimana nella struttura di via Tanucci, nell’ex Albergo dei Poveri, un centro destinato all’accoglienza diurna con docce e lavanderia, ora pronto a offrire un riparo anche di notte ai senza dimora che ne faranno richiesta. Il piano per contrastare la presenza dei senza tetto in strada vede la collaborazione tra gli assessorati alle Politiche sociali, Decoro e Polizia municipale.
Il Comune, con Anm, era già intervenuto l’8 dicembre con l’apertura notturna di una sola stazione della metro linea 1, rispetto alle tre degli anni scorsi. La scelta è ricaduta sulla fermata Museo, con lettini pieghevoli e sanificazioni. Le altre stazioni rese disponibili non sono state utilizzate in passato dai clochard, per cui la loro apertura non risultava più utile.
“Continua anche l’operazione decoro con pulizie straordinarie quotidiane nei punti critici per mantenere accettabile le condizioni igienico-sanitarie”, spiega l’assessore alle Politiche sociali Luca Trapanese. Alcuni interventi sono stati effettuati a piazza Garibaldi e sotto i portici di via Duomo, altri interessano le Gallerie Umberto e Principe e il portico di San Francesco di Paola. Le operazioni sono condotte in sinergia con Unità di strada, Asia, Napoli servizi e polizia municipale. Fari accessi, però, sul tema più complesso dell’accoglienza nei centri, 400 posti tra le strutture del Comune e quelle delle cooperative, della Caritas e delle associazioni.
Ma i senza dimora in città sono 2 mila, cresciuti nell’ultimo periodo fino al 60 per cento. “L’idea è avere più punti dislocati in più zone della città affinché questi soggetti fragili possano mantenere un legame con le zone in cui sono abituati a stare – continua Trapanese – Non sempre il problema è la mancanza di posti letto in sé”. La maggior parte dei senza dimora, alle prese con dipendenze da alcol e droga, preferisce non sottostare alle regole dei centri e perciò torna in strada, anche dopo le operazioni di pulizia. “Nonostante ciò – aggiunge l’assessore – la difficoltà di gestione dei soggetti spesso reticenti a ricoveri alternativi alla strada non ci deve abbattere, ma ci deve motivare a trovare le soluzioni più adatte nel rispetto delle fragilità e delle scelte personali”.
Prosegue intanto l’interlocuzione avviata dall’assessorato al Welfare con la Caritas Diocesana e altre associazioni per aiutare i senza dimora e per consentire alla città di superare le situazioni più critiche e allarmanti di una dramma sociale che si consuma ogni giorno in strada