lunedì, 25 Settembre, 2023
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Napoli, all’università Orientale la prima lezione al buio: “Studenti come non vedenti, così creiamo inclusione”

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Sarà una lezione a tutti gli effetti. La prima, in un ateneo italiano, in cui le luci resteranno spente e le imposte chiuse. E sarà tutto buio. Perché l’obiettivo è che gli studenti si immedesimino nei panni dei non vedenti, e che siano anzi questi a “guidarli” attraverso una situazione percettiva completamente nuova.

Non ha precedenti l’esperimento dell’università “L’Orientale” di Napoli: appuntamento alle 11 di domani, giovedì 16 dicembre, nella sede di Palazzo Giusso, nel cuore pulsante di Napoli. La prima lezione al buio mai tenuta in un Ateneo italiano è del corso in Economia e Gestione delle Imprese internazionali, titolare la docente Fabiana Sciarelli. “Lo facciamo soprattutto per comprendere, noi docenti per primi e gli studenti normodotati per secondi, quali siano le difficoltà di apprendimento per un non vedente oggi in un’università italiana – racconta – quali strumenti possano essere adottavi per una maggiore inclusività e quali siano i limiti del nostro sistema”.

Una prova difficile e certamente inedita per cinquantacinque corsisti, tutti particolarmente incuriositi dalla novità, ideata e realizzata con la sezione di Napoli dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, che provvederà a far calare le tenebre sull’aula. “Sarà allora che chi è abituato a non vedere continuerà a seguire la lezione e a prendere appunti in Braille, mentre per tutti gli altri prevediamo un senso di disorientamento sul quale rifletteremo tutti insieme, favorendo una crescita collettiva e l’individuazione di nuovi accorgimenti didattici per il futuro”, spiega ancora la docente.

La particolarità della lezione consiste proprio nello scambio dei ruoli in un’ottica di reciprocità tra i vedenti e non vedenti, invertendo completamente i ruoli per un paio di ore. “I non vedenti, infatti, saranno gli unici in grado di muoversi in quello spazio, di comprenderne il funzionamento e di essere d’aiuto ai vedenti per fruire di un servizio a loro in parte inaccessibile”, spiega l’insegnante.  “L’idea è venuta partecipando ad alcune cene al buio – racconta ancora a “Repubblica” Fabiana Sciarelli – e, al conte,po, mettendo a fuoco le difficoltà oggettive degli studenti ipovedenti o ciechi che frequentano L’Orientale, e per i quali gli strumenti tradizionali – a cominciare dalle slide, che non hanno traduzioni vocali automatizzate – sono spesso inefficaci. Così domani annulleremo i gap, verificando cosa succede”. Non ci saranno, in aula, fonti luminose: disattivati smartphone e display, si brancolerà nel buio.

E al termine del laboratorio verrà chiesto ai partecipanti di rispondere a delle semplici domande sul docente, sullo spazio, su ciò che hanno ascoltato e infine di commentare l’esperienza. L’evento è realizzato in collaborazione con Mario Mirabile, presidente dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Napoli e con la docente Katherine Russo, delegata del Rettore alla Disabilità e DSA Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” . I risultati diventeranno materiale di studio per le università e le scuole.  Verificando come, indossando i panni di uno studente cieco, i partecipanti non solo arricchiranno il loro bagaglio culturale, ma anche la loro sensibilità al tema e la capacità globale di intervenire sul problema permettendo una transizione reale verso lo sviluppo attraverso l’approfondimento del concetto di istruzione inclusiva, come peraltro previsto dalla Costituzione, comprendendo le potenzialità reali a cui oggi la società spesso è costretta a rinunciare. E – chissà – costruendo un futuro accademico più inclusivo.

Fonte: https://napoli.repubblica.it/cronaca/2021/12/15/news/napoli_all_universita_orientale_la_prima_lezione_al_buio_studenti_come_non_vedenti_cosi_creiamo_inclusione_-330319520/?rss

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