“La sera del voto abbiamo avuto qualche fenomeno simpatico, di folclore: a Napoli c’erano più dirigenti dei Cinque Stelle che voti per quel partito”. Sul palco del teatro Bellini, dove partecipa al festival “Lezioni di Storia” organizzato da Laterza, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca rompe la tregua elettorale sancita con M5S e con il suo stesso partito, il Pd, per sostenere la candidatura a sindaco di Gaetano Manfredi.
Lancia le sue bordate ma apre a una evoluzione verso una “prospettiva unitaria per una grande forza riformista. Se i Cinque Stelle ritornano con i piedi per terra è un bene per l’Italia e per Napoli”. Prima però De Luca attacca: “Qualche esponente del Pd continua a dire idiozie (si riferisce al segretario dem Marco Sarracino, ndr), a Napoli il Pd è al 12-13 per cento, con il 9 dei Cinque Stelle siamo al 22 per cento. La sinistra dunque a Napoli è al 22 per cento. Per arrivare al 62 manca quel fronte moderato civico che rappresenta la gran parte del risultato ottenuto dal candidato vincente”, l’ex rettore Gaetano Manfredi.
Secondo De Luca, “è stata scelta la linea della Regione, partite dalla coalizione aggiungendo i Cinque stelle che non sono determinanti ne qui nè in Italia”.

Poi De Luca scherza sulla foto che lo ritrae con i big dei Cinque Stelle: “Qualcuno mi ha sfottuto per quella fotografia. Mi hanno detto: siete cambiati? Sì, loro sono cambiati. Quello che per un decennio hanno coltivato la stupidità politica e confuso casta con élite”.
Secondo De Luca “è importante che i Cinque Stelle siano cambiati e in un percorso di evoluzione si deve lavorare a una prospettiva unitaria per una grande forza riformista che sia ancorata alla cultura della realtà e non delle scemenze”.
Dopo l’intervento sul palco coordinato da Piero Sorrentino, De Luca risponde ai cronisti e torna sul rapporti con i leader del Cinque Stelle. La trasferta napoletana dell,’ex premier Giuseppe Conte? “L’ho vista come una conferma dell’attrattivita’ turistica della Campania”.
Il governatore poi sottolinea di avere un “rapporto di cordialità e di amicizia” con il presidente della Camera Roberto Fico e rivela di aver “apprezzato” che il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, più volte bersaglio del suoi attacchi, “abbia cambiato pubblicamente posizione avendo il coraggio di chiedere scusa al sindaco di Lodi arrestato ingiustamente. Questo significa riportare la politica alla sua dignità”.
Il presidente della Regione Campania invita a “ritrovare il senso umano di confrontarci e discutere, ma rispettandoci. Senza banalizzazione dei problemi come i Cinque Stelle hanno fatto per dieci anni”. Ma per De Luca resta chiaro “che il movimento si è sgonfiato, perché un conto è gridare quando non si hanno responsabilità, altra cosa è quando queste responsabilità ci sono”.
Il governatore invece non cataloga nel novero di quelle “aggressività” che chiede alla politica di evitare l’accusa lanciata ad esponenti del Pd di aver detto “idiozie” sul voto a Napoli: “Dico solo che non bisogna parlare a capocchia ma partite dai dati e dai numeri. Non è aggressivo dirlo, ma semplicemente raccontare la realtà per quella che è”.