lunedì, 18 Marzo, 2024
14 C
Napoli

Napoli, il dipinto inedito della lotteria nazionale per l’Opera Pia Purgatorio ad Arco: era a brandelli

- Advertisement -https://web.agrelliebasta.it/la-mattina/wp-content/uploads/2021/01/corhaz-3.jpg

Un dipinto inedito, trovato a brandelli in un archivio, restituisce un frammento della storia di Napoli che tiene insieme Giuseppe Moscati, i poveri della città e la fortuna. Si tratta di un’opera realizzata per la lotteria nazionale la cui estrazione ebbe luogo il 22 settembre 1927. Un concorso organizzato a beneficio dell’Opera pia Purgatorio ad Arco, e in particolare dell’Istituto di Rigenerazione fisica e di assistenza ospedaliera coordinato dal medico dei poveri.

Foto carolina Rapillo
Foto carolina Rapillo 

Il quadro è stato presentato oggi per la prima volta, in occasione dell’inaugurazione dell’ambulatorio per indigenti in via Tribunali sorto negli stessi ambienti dove operò Moscati. Nell’opera, la dea Fortuna con ali e cornucopia, avvolta in un manto d’oro, guida uno stormo di fanciulli che stringono il biglietto della lotteria nazionale. Il concorso, tuttavia non ebbe molto successo, come si legge nelle carte d’archivio. Il premio era mezzo milione, il biglietto costava due lire, furono raccolte 326 mila lire ma la lotteria chiese 57 mila lire all’Istituto per le spese postali. L’ente si rifiutò di pagare la somma, sottolineando l’esiguo ricavato. Si raggiunse alla fine un accordo: l’istituto ebbe i soldi e il quadro fatto realizzare dalla società che gestiva la lotteria.

Foto Carolina Rapillo
Foto Carolina Rapillo 

“Il dipinto sarà esposto nel percorso museale – spiega la curatrice del complesso Purgatorio ad Arco, Francesca Amirante – è un documento molto interessante sulla società dell’epoca”. L’opera firmata “maestro Jervolino”, è stata restaurata in circa sei mesi da Diego Pistone. Acquistato anche un biglietto di quella lotteria che avrebbe dovuto sostenere l’Istituto di Rigenerazione Fisica, nato il 7 luglio 1926 per opera dell’amministrazione ordinaria dell’Opera Pia Purgatorio ad Arco e del commissario prefettizio di allora, Giovanni Conti, che ottenne anche una sovvenzione governativa di 60.000 lire per lavori di fabbrica ed arredamento dell’ambulatorio.

L’Istituto aveva il compito di dare un supporto alle opere di assistenza medica già fornite dall’Opera Pia, principalmente a domicilio, e ampliare l’assistenza ospedaliera esterna, mantenendo fede agli scopi che i fondatori si erano prefissati: soccorso agli ammalati ed ai bisognosi e opere a suffragio delle anime del Purgatorio con celebrazione di Sante Messe nella Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco.

L’Istituto di Rigenerazione Fisica era suddiviso in quattro sezioni: diagnostica, terapeutica, assistenza a domicilio e ricovero in ospedale. La sezione diagnostica prevedeva due sale di osservazione degli infermi, due gabinetti di analisi chimiche e batterioscopiche e un reparto radioscopico e radiografico. La sezione terapeutica prevedeva dieci reparti, dal chirurgico all’oftalmico fino al pediatrico, mentre l’assistenza a domicilio era prevista per le sezioni della città ad esclusione dei “villaggi” e prevedeva anche l’assistenza delle gestanti a domicilio. Il ricovero in ospedale era attuato mediante un contratto con l’Ospedale Elena d’Aosta gestito dal Pio Monte della Misericordia.

All’Istituto erano addetti un direttore sanitario, quattro medici ordinari, due medici incaricati (analista e radiologo) dieci sanitari onorari e due coadiutori a titolo gratuito e vi erano tre infermieri e quattro suore, per un totale di 26 persone che costavano 35.560 lire all’anno e che effettuavano un numero elevato di interventi. Fra i medici vi era Giuseppe Moscati, ma anche alcuni dei più importanti e rinomati dottori in servizio della città, come il prof. Mario Zappacosta, Aurelio Smurra e Vittorio Cianci.

 

Fonte: https://napoli.repubblica.it/cronaca/2022/12/03/news/dipinto_inedito_purgatorio_ad_arco-377350023/?rss

spot_img
spot_img

Cosa fare in città

Archivi