
«Durante le feste di Natale il lungomare sarà chiuso alle auto». Lo annuncia il sindaco Gaetano Manfredi nelle ore in cui si fa concreta la possibilità che la Galleria Vittoria riapra prima di Natale. Con il tunnel di nuovo percorso dalle auto, la giunta aveva ipotizzato nei giorni scorsi un lungomare trafficato nei giorni feriali. Incassando già le proteste di alcuni commercianti. Ora l’ex rettore mette le mani avanti: «Non c’è ancora una decisione definitiva » . Che potrebbe arrivare – si scopre – solo dopo i lavori di restyling di via Partenope. Insomma, c’è ancora tempo per scegliere il destino di quel lungomare che fu pedonalizzato dall’ex sindaco de Magistris.
«Dopo il dissequestro della Procura – spiega Manfredi – si sta lavorando con grande intensità in Galleria per completare l’impianto di areazione e in parallelo si faranno i collaudi. Speriamo di riaprire il tunnel prima di Natale, questo è il nostro obiettivo » . E il lungomare? «Ci sarà una fase sperimentale – spiega l’ex rettore – in cui misureremo l’andamento del traffico durante la settimana, valutando i diversi orari. Lo faremo da gennaio, stimeremo con attenzione qual è l’impatto sul traffico dell’apertura o della chiusura alle auto e poi decideremo».
Intanto – racconta il sindaco « si stanno completando le procedure amministrative per affidare i lavori di riqualificazione del lungomare » . Un progetto di 13 milioni portato avanti dalla vecchia giunta che prevede la sostituzione dell’asfalto con pietra lavica, l’ampliamento dei marciapiedi ma con due corsie centrali carrabili. «Tra poco partiranno le opere – dice il sindaco – e quindi sulla chiusura o apertura alle auto ci sarà una decisione definitiva dopo i lavori».
Intanto le prossime ore saranno decisive per il macigno del debito del Comune. Due gli emendamenti presentati in commissione Bilancio al Senato dove si discute la legge finanziaria: si entra nella settimana decisiva per il varo della manovra. C’è in primis la proposta di un accollo del debito da parte dello Stato. Resta da capire la cifra che il governo è disposto a sborsare. Manfredi si aspetta più di un miliardo, molto al di sotto di quella soglia sarebbe una sconfitta politica, con l’impossibilità di andare avanti.
«È chiaro – ammette il sindaco che abbiamo bisogno di risorse che ci garantiscano di realizzare i programmi che abbiamo e di far uscire Napoli dalle secche » . La « preoccupazione » sulla effettiva quantità di debito che verrebbe cancellato, esiste. Tant’è che sarebbe stata prospettata una soluzione alternativa al governo: un contributo annuo sui 100- 150 milioni da assicurare per dieci anni. Un modo per spalmare il peso su più anni. Monitorando così la capacità del Comune, in cambio dei finanziamenti, di fare la sua parte in termini sopratutto di aumento della riscossione di tasse e tributi.