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Napoli, industriali, Manfellotto al vicepresidente Tavassi “Dimettiti entro domani” Rivolta nell’associazione

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Dopo la censura, il diktat. Ultimatum del leader degli industriali napoletani Maurizio Manfellotto al vicepresidente Francesco Tavassi. Con una lettera gli ritira le deleghe e ne richiede le dimissioni entro domani. Il rapporto di fiducia si è incrinato, recita la nota, e Palazzo Partanna vuole rimuovere Tavassi dagli incarichi istituzionali. Stranamente, però, Manfellotto non riserva lo stesso trattamento a Giancarlo Schisano, anch’egli vicepresidente oltre che manager Leonardo, come Tavassi tra i firmatari e fondatori di “Est(ra)Moenia”, l’associazione al centro della polemica. Tavassi si è rivolto ad un pool di legali appellandosi a Confindustria. Una ipotesi per spiegare il provvedimento più severo contro di lui è la futura partita al vertice dell’Unione. Il gruppo di Antonio D’Amato, vicino a Manfellotto, avrebbe già in mente il nome del successore per conservare la guida di Palazzo Partanna.
Intanto nell’Unione esplode la polemica dopo le lettere con richieste di spiegazioni, inviate da Manfellotto agli associati presenti lo scorso 26 novembre alla presentazione del progetto di risanamento di Napoli Est, cuore dell’associazione “ Est( ra) Moenia”, come rivelato da “Repubblica”. Dopo le dure reazioni di Paolo Scudieri e Paolo Graziano, all’attacco un altro gruppo di industriali, molti dei quali presenti all’evento.
Gaetano Cafiero ad dell’azienda informatica Kelyon a Napoli Est è indignato: «Non riconosco più l’Unione negli ultimi tempi, vedo un clima di totale chiusura, si silenzia qualsiasi dissenso. Non capisco perché questo accanimento contro “ Est( ra) Moenia”. Come non essere d’accordo con Scudieri e Graziano e con chi ha investimenti in zona come me? Mi sarei aspettato che l’Unione si schierasse al nostro fianco per il bene della città. Allora se nascerà una associazione per la rinascita di Bagnoli, sarà considerato un altro atto contro? » . Federica Brancaccio, presidente Ance Napoli ( anch’essa tra i presenti) invita alla riflessione ma riconosce: «Niente è più lontano di Est( ra) Moenia da un’associazione di categoria, lo dico con cognizione di causa. Plaudo invece alla classe dirigente napoletana, spesso criticata, che ora si impegna in un progetto di ampio respiro, con il terzo settore, partendo dal basso. Peraltro, leggendo lo statuto e condividendo lo spirito, ho deciso di aderire. Quanto al clima che si è generato, non riesco a capirne le motivazioni, visto che nessuno pensa ad alternative al sistema Confindustria. Sono rammaricata, è il momento di remare tutti insieme. Siamo in una fase di ripartenza».
Fabio De Felice ( Protom group) di recente è uscito dall’Unione assieme a 35 aziende ( tra cui Laminazione sottile di Luca Moschini e l’azienda di Cesare Ferone) riconosce nella censura «uno dei motivi per cui me ne sono andato. Non condivido né la modalità di gestione dell’associazione né i termini valoriali che finora non erano mai stati intaccati. La diversità genera valore, invece ora ogni azione della realtà viene letta come attacco alla lesa maestà. Ho letto con grande entusiasmo la volontà degli amici di investire, mi aspettavo che Manfellotto ci appoggiasse » . Bruno Scuotto, vicepresidente nazionale Piccola industria fino a pochi giorni fa, è tra i soci di “Est(ra)Moenia” ma non è stato finora destinatario di censure: «Eravamo in tanti associati alla presentazione e altrettanti seguono con interesse. C’è un errore di interpretazione, in Italia c’è libertà di associazione, lo dice la Costituzione italiana. Ritengo perciò grave la censura messa in campo da Confindustria Napoli. Purtroppo la rappresentanza non c’è più da anni, bisogna fare uno sforzo enorme per ritornare a contare davvero e per farlo non si può partire da diktat o imposizioni » . Ivo Allegro ad di Iniziativa impresa con sede al Centro direzionale e a Milano, Torino, Bruxelles mostra interesse sincero per la neo associazione: « È una iniziativa meritevole come tutte quelle di cittadinanza attiva. Non comprendo gli attacchi da parte dell’Unione. È una posizione che, secondo me, nasconde altro. Come ha detto Graziano ci sono origini antiche, si approfitta di una scusa per eliminare rivali. Ritengo sia peraltro una posizione incoerente. All’interno di Palazzo Partanna ci sono referenti di Fondazione Mezzogiorno, NaplEst. Sono associazioni della stessa stregua di Est( ra) Moenia ma non vengono menzionate, anzi sono apprezzate e promosse. Allora, mi chiedo: il problema non sono le associazioni ma chi le fa?». Luigi Iavarone, storico associato, è anche lui tra i fuoriusciti: « Sono atteggiamenti divisivi poco utili alla città in questa ripartenza, danneggiano l’intera categoria, si innescano situazioni personali ancor più deleterie. Nessuno può pensare che ci sia una esclusiva sul potere di discutere della città ».
 

Fonte: https://napoli.repubblica.it/cronaca/2021/12/12/news/napoli_industriali_manfellotto_al_vicepresidente_tavassi_dimettiti_entro_domani_rivolta_nell_associazione-329933277/?rss

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