È la sfida della legalità, la competizione sana di cui ci si riempie la bocca a ogni elezione ma che diventa urgenza, necessità nella città stretta nei tentacoli della camorra. Liste pulite, fedine penali “immacolate”, il solito mantra. Ecco come i quattro candidati alla poltrona di sindaco si misurano con le parole che il prefetto Marco Valentini ha consegnato a Repubblica: “Dare spazio a candidati integri e trasparenti – ha scritto Valentini -. La composizione delle liste richiede di rispettare le prescrizioni di legge ma anche un quid pluris etico”.

Gaetano Manfredi, che guida l’alleanza di centrosinistra allargata ai 5 stelle, ricorda che “i nostri candidati sono obbligati ad aderire a un codice etico. Non cediamo al giustizialismo ma vogliamo selezionare la migliore classe dirigente”. Ne approfitta Catello Maresca, il candidato del centrodestra, per lanciare un messaggio agli avversari: “Bisogna evitare di essere debitori verso qualcuno, tanto più verso qualche potentato, più o meno esplicito, che ti sceglie calandoti dall’alto”. Alessandra Clemente, individuata da de Magistris per la corsa a sindaco, si gioca la carta dell’outsider: “Intorno a mega coalizioni si annida un sistema di potere che si esaurisce nella gestione degli interessi personali, uniti per il potere e non per il programma”. E Antonio Bassolino, in campo da indipendente, segnala l’altra faccia della medaglia: “C’è bisogno di una giustizia attenta e veloce. Troppo spesso i processi si svolgono sulla stampa o in televisione, mentre passano anni ed anni per avere sentenze giuste. Trasparenza della politica e trasparenza della giustizia”.

Per Manfredi “il futuro di Napoli passa per la valorizzazione delle sue migliori energie e per la costruzione di una classe dirigente che sappia assumersi le proprie responsabilità dinanzi ai cittadini. Sta alle forze politiche la capacità di selezionare gli aspiranti amministratori, assumendosene la responsabilità in maniera trasparente nei confronti dei cittadini”. Maresca cita Aristotele e Norberto Bobbio per ricostruire il rapporto tra etica e politica: “È compito della buona politica – dice l’ex pm – costruire progetti aggreganti basati su contenuti universali, privilegiando l’etica di comunità a quella di gruppo. È la nostra sfida per Napoli. Il politico tende a rispondere e quindi ad essere vincolato all’etica espressa dal gruppo che lo sostiene. Il rischio del condizionamento da parte del gruppo è perciò un pericolo reale. Non solo e non tanto per gli eletti, quanto piuttosto per la comunità. La scelta dei candidati si deve basare sulla condivisione dell’etica di comunità. È fin troppo evidente che includere nel gruppo politico soggetti espressione di una “etica di gruppo” o addirittura “mafiosa” vuol dire perdere di vista la tutela degli interessi collettivi”.
L’ex assessora Clemente accende i riflettori sulla costruzione delle sue liste: “Associazionismo, imprenditoria, talenti che rientrano dall’estero per dare un contributo alla loro terra. Due esempi: Marco Giacalone e Roberto Angrisani, docenti universitari, 33 e 34 anni, che da Belgio e Francia aderiscono alla sfida politica per Napoli, per candidarsi nella nostra coalizione e portare il valore delle esperienze, di competenze e visione internazionale maturate all’estero dopo la laurea alla Federico II. Ragazzi che non hanno avuto qui lo spazio e le opportunità che invece come sindaco sono determinata a costruire per Napoli”. Bassolino ricorda “la permeabilità della politica alle cosche negli anni Ottanta e Novanta” contrapposta “alle lotte operaie e giovanili di quegli anni”. Per l’ex sindaco “l’attuale debolezza della politica e dei partiti può rappresentare un grave rischio di infiltrazioni”. Per questo, continua Bassolino, serve una “ferma battaglia di istituzioni, partiti e apparati dello Stato contro il crimine”, che deve essere accompagnata da “interventi per risanare le sacche di emarginazione ed ignoranza che vivono nei nostri quartieri. La politica deve conquistare alla legalità tanti ragazzi e tante ragazze”. E l’appello di Bassolino al prefetto: “Napoli non ha ancora il bilancio per l’anno corrente e questo è molto grave, anche dal punto di vista della trasparenza, e sono certo che il dottor Valentini ne sia pienamente consapevole”.
Fonte: https://napoli.repubblica.it/cronaca/2021/08/23/news/candidati_napoli_liste_pulite-314999368/?rss