È l’evento cinematografico più atteso dell’anno. Non un anno qualsiasi, quello del ritorno al cinema con una capienza al 100 per cento dopo 15 mesi segnati dall’emergenza Covid. Il 16, martedì, sarà il Sorrentino Day. Dopo l’anteprima mondiale alla Mostra di Venezia e il Leone d’argento, mentre corre per entrare nella cinquina del miglior film agli Oscar e viene candidato — notizia di ieri — anche agli Efa, European Film Awards, gli Oscar europei, con ben tre nomination ( film, regia e sceneggiatura), il nuovo lungometraggio di Paolo Sorrentino “È stata la mano di Dio” arriva in anteprima italiana a Napoli (l’uscita in sala è prevista dal 24, su Netflix dal 15 dicembre).

Il regista napoletano, 51 anni, per questa esclusiva première a inviti torna a Chiaia, lì dove tutto è iniziato. A pochi passi da piazza dei Martiri dove c’era la sede di Teatri Uniti che nel 2001 ha prodotto il suo esordio cinematografico “ L’uomo in più”, martedì sera al Metropolitan “È stata la mano di Dio” sarà presentato a operatori del settore, amici e istituzioni. Attesi tra gli altri il neosindaco Gaetano Manfredi e il presidente della Regione Vincenzo De Luca. La giornata partenopea di Sorrentino, martedì, inizia la mattina con la proiezione per la stampa al cinema Filangieri con il nutrito cast di attori e la conferenza poi all’hotel Vesuvio.

È un doppio ritorno, dunque per Sorrentino. A Teatri Uniti il giovane Sorrentino incontrava il suo primo produttore Angelo Curti, il suo attore feticcio Toni Servillo, protagonista del primo film così come di “È stata la mano di Dio” e di quasi tutti gli altri, il suo amico e produttore Nicola Giuliano con il quale ha vinto l’Oscar e quella Napoli culturale degli anni ‘ 90 che si affacciava al Rinascimento bassoliniano. E mentre la sua carriera arriva all’apice della fama internazionale grazie all’Oscar e alle serie tv “ The Young Pope” e “ The New Pope” con Jude Law, Sorrentino spiazza tutti con un film estremamente intimo sulle sue radici geografiche e affettive sullo sfondo dell’arrivo di Maradona a Napoli (da qui l’azzeccato titolo).

Il suo romanzo di formazione, il suo amarcord che già sta emozionando e commovendo anche l’America. Per la prima partenopea martedì arriva tutto il cast di attori che un anno fa era impegnato sul set tra le strade della città, dal Vomero alla Galleria Umberto I, dal lungomare a piazza del Plebiscito. Alla giornata con Sorrentino, partecipano Toni Servillo e Teresa Saponangelo, che nel film interpretano rispettivamente il padre e la madre del regista premio Oscar, Filippo Scotti nel ruolo di Fabietto Schisa, ovvero Sorrentino adolescente, Luisa Ranieri che è zia Patrizia, che nel film vediamo arrivare in una piazza del Plebiscito degli anni ‘80 piena di auto con Enzo Decaro nei panni di un insolito San Gennaro.

E ancora, tra gli altri, Marlon Joubert, Massimiliano Gallo, Cristiana Dell’Anna, Biagio Manna, Ciro Capano che interpreta il regista Antonio Capuano con il quale Sorrentino da ragazzo ha firmato la sua prima sceneggiatura, Viviana Cangiano delle Ebbanesis (zia Luisella) e il produttore Lorenzo Mieli. La critica statunitense sta apprezzando già il film. Gli Efa hanno del resto portato fortuna a Sorrentino: nel 2013 “La grande bellezza”, prima di vincere l’Oscar, è stato premiato con tre Efa al regista, al protagonista Toni Servillo e al film. “ È stata la mano di Dio” è prodotto da The Apartment, Fremantle e Netflix.