“Ma siamo sicuri che i risultati dei Cinque stelle, che a Napoli hanno eletto tanti ministri, si ripeteranno?”. Il segretario del Pd di Scampia, Armando Sasso, cala la domanda sul tavolo quando ormai Marco Sarracino, segretario dei dem, è pronto a chiudere venerdì sera la riunione con i circoli napoletani. È una miccia. Perché in due ore di discussione altri segretari hanno messo il dito nella piaga dell’alleanza con l’M5s. Sarracino ascolta e alla fine sbotta: “Se vogliamo ripetere gli errori del 2011 e 2016, trovatevi un altro gruppo dirigente che voglia farlo. Noi non siamo disponibili”.

E si scopre che i dubbi sull’intesa tra dem e grillini non arrovellano solo gli alleati della coalizione come renziani e moderati. La tensione serpeggia anche nella base Pd, al chiuso delle riunioni. Ieri ci ha pensato il vicepresidente della Regione Fulvio Bonavitacola a mettere il carico da novanta: “Ho sentito Sarracino, si parte dalla coalizione delle Regionali con apertura a civici e M5S. Sarebbe sbagliato proporre come alleanza un inedito frontismo da importazione romana Pd-Leu-M5S. Ma è sconcertante il ritardo con cui il Pd si muove, se si continua così andiamo avanti a prescindere dal Pd”.

Sarracino venerdì ha spiegato ai circoli: “Non so i Cinque stelle quanto prenderanno. Dai sondaggi che abbiamo oscillano intorno al 15 per cento, la stessa percentuale che il Pd ha preso alle Regionali. Al primo turno quella percentuale ci farà arrivare al ballottaggio. Vi ricordo che quando sbandieravamo l’orgoglio del Pd la gente poi non ci ha votato. Siamo finiti con la faccia nel muro. E non siamo arrivati neanche al ballottaggio”. Parlano una decina di segretari di circolo e non c’è solo Scampia a porre il nodo M5s.
Il più duro è Alfonso Principe di San Carlo all’Arena: “Dovremmo decidere cosa proporre per Napoli e dopo fare la coalizione, invece abbiamo deciso di fare prima la coalizione. Il capogruppo di 5stelle al Comune ha detto che se si candida Fico lui lascia il movimento. L’M5S sta implodendo, ce ne rendiamo conto?”. Toni più pacati di Nicola Lavorgna dell’Avvocata ma la sostanza non cambia: “Non possiamo fare finta che non ci sono altri candidati in piazza. Da qui a 7 mesi si lasceranno logorare? Non lo sappiamo. I nostri militanti vogliono vedere il partito esprimere un suo candidato. Facciamo le alleanze ma nessuna subalternità, tenendo conto delle conseguenze che avranno a tutti i livelli, sulle candidature e sulle municipalità”.
Già, proprio sul tema delle candidature il segretario Sarracino chiede di più ai circoli: “Siamo indietro su alcuni territori nella costruzione della lista Pd. Facciamo uno sforzo nella ricerca di profili esterni che vogliano impegnarsi all’interno del partito”. Scontato il rinvio del voto verso settembre-ottobre. “Chi ci suggeriva una candidato sindaco subito ci avrebbe fatto commettere un errore – dice Sarracino – Siamo in tempo”. Ma il segretario lancia un allert ai suoi: “Monitorate Maresca, non è uno sprovveduto. Anche lui non si è ancora candidato ufficialmente perché sa che 7-8 mesi sono tanti. Ma è il candidato più forte che il centrodestra può presentare”.