
Sapeva e vedeva tutto. E oggi spiega di aver mentito per anni. Perché? «Mi dicevano di dire determinate cose e le dicevo. Capisci che quello è Berlusconi: è una persona potente, conosce il mondo, ma contro chi ti vai a mettere?».
È tornata Noemi Letizia, l’adolescente del Casoriagate aperto da Repubblica nella primavera del 2009. Parla a Report dell’altra Noemi e delle sue bugie, in una intervista trasmessa ieri su Rai 3. «Quando è scoppiato il boom, le telefonate sono state: “Di’ questo, di’ quello”. E che fai, parli? Io zitta, muta (…) Purtroppo ci siamo attenuti a quanto ci hanno detto di dire e di fare. La verità è tutt’altra roba». Solo le bugie, smontate una ad una, erano vere.
Oggi è una trentenne diversa, capelli corvini invece di quel biondo platino, viso e zigomi scolpiti, divorziata e madre di tre figli: e coi suoi ricordi, per la prima volta sgradevoli, riemerge dopo le “ferite” acute di Silvio. Il fallimento della sua corsa al Quirinale, il ricovero improvviso per un’infezione al San Raffaele da cui è uscito solo ieri, mentre a Montecitorio e dintorni si consuma la debacle Casellati, poi l’implosione del centrodestra fino al forte dissenso del fondatore di Forza Italia contro la linea di Salvini. E ora lei, che a sopresa punta il dito contro lo scenario delle cene eleganti, sempre difese. Come un sigillo al tramonto del Cavaliere. E nessuno nell’intervista le chiede perché parla proprio ora. Che cosa abbia spezzato «affetto e rispetto» rivendicati negli anni.
L’inchiesta di “Repubblica”
Sono passati quasi tredici anni da quella festa: era il 26 aprile del 2009, Silvio Berlusconi, allora presidente del Consiglio e all’apice del consenso, si precipita al diciottesimo compleanno di quella studentessa sconosciuta. L’indomani, parte l’inchiesta del nostro giornale che avrebbe finito per svelare le anomale frequentazioni del premier, la sua vulnerabilità ed esposizione ai ricatti, oltre a determinare la fine del matrimonio con Veronica Lario. L’ex first lady scopre da “Repubblica” di quella trasferta a Napoli che – come ricostruiremo – era stata mascherata con la necessità di presiedere l’ennesimo summit sui rifiuti. Poco dopo, Veronica chiede il divorzio, in una devastante analisi consegnata al nostro Dario Cresto-Dina («Vergini che si offrono al drago»), nascono da qui “Le dieci domande” a Berlusconi di Giuseppe D’Avanzo. Non solo Noemi era un’adolescente, all’epoca in cui veniva “prelevata” dagli autisti del premier dalla casa di Portici, nel vesuviano, per partecipare anche a ricevimenti o incontri, corali oppure no; ma, un anno dopo, si scopre che ha meno di 18 anni anche la ragazza marocchina Karima El Mahroug – alias Ruby Rubacuori – finita nello scandalo di Milano.
“Silvio? Dettava le cose da dire”
Dietrofront totale, dunque. Noemi Letizia conferma che erano bugie le varie versione consegnate a rotocalchi e tv. «Mio padre autista di Craxi? Ma no, va bene, ci hanno detto di dire tante cose. E noi purtroppo ci siamo attenuti». Persino il nomignolo, “papi” che lei e tante altre ragazze dicevano di usare, rivolgendosi all’ex premier. «Mi dicevano di dire questa determinata cosa e la dicevo». Ma chi forniva istruzioni, non si sa. Chi lo diceva: lui o i suoi avvocati?, le chiede il giornalista di Report. «No no, nessun avvocato. (Berlusconi, ndr) telefonava proprio. Telefonava anche a mio padre», spiega Noemi. Che poi aggiunge, sarcastica, contro Signorini: «Ricordo che Alfonso Signorini diceva in una intervista: “Io quando venni a sapere del fatto di Noemi Letizia”. Ma quale fatto? Il fatto è del tuo amico Berlusconi. Noemi è una ragazzina di 18 anni che avete messo nella merda». Ma sembra inutile chiederle quale sia la verità. Lei sbotta: «No, non mi va di raccontarla così la verità – dice al cronista – renditi conto che mi stai chiedendo delle cose assurde».
Quella cena “storta” in Sardegna
In particolare, Letizia si sofferma poi su una delle feste, a Villa Certosa (Costa Smeralda), allude a scene che la turbavano: «Quando arrivo lì, a un certo punto mi sono chiusa nella stanza: “Ho la diarrea”. Non sono uscita dalla stanza finché non siamo partite. È stata la cena storta. A mio padre non ho raccontato niente, non sapevo cosa potesse succedere». Letizia non precisa la data. Ma il riferimento sarebbe proprio alle sue vacanze tra Natale 2008 e Capodanno del 2009 passate in Sardegna: circostanza svelata a Repubblica il 24 maggio 2009 dal testimone eccellente Gino Flaminio, ex ragazzo di Noemi. Versione sempre contestata dall’allora ragazza e dalla sua famiglia. Noemi poi parla della pressione mediatica di quei giorni: «Mi hanno violentata psicologicamente. Sono diventata anoressica. A togliermi la vita, ci ho pensato tante volte».
L’ex marito di lei: “Molto stupito”
Eppure. Fino a qualche anno fa i rapporti tra Noemi e Berlusconi sembrano idilliaci. Nel 2015, lei addirittura vola ad Arcore col suo allora marito, Vittorio Romano, perché l’ex premier battezzi il loro secondo figlio. L’ex coniuge come valute ora queste parole, che idea si era fatto di quel rapporto?: «Guardi, sono molto stupito. Non capisco il senso di queste parole, lei lo aveva sempre difeso – spiega Romano a Repubblica – Che devo dire, avrà avuto ora i suoi buoni motivi. Ma non mi riguarda, davvero. Poiché è una buona madre, spero solo che i nostri bambini non siano esposti ad altro clamore».