SAN GIOVANNI A PIRO. “Mi sono ribellato a Mussolini e ai nazisti, adesso mi ribello alla politica del populismo e chiedo ai giovani di fare la stessa cosa”. Felice Magliano, 107 anni, originario di San Giovanni a Piro, ha ricevuto ieri la tessera numero 1 dell’Associazione Nazionale Partigiani Italiani (Anpi). Ha il volto coperto dalla mascherina, gli occhi vispi, giacca e pullover grigio. Emozionato… ma non troppo. Nonno Felice ritrova l’orgoglio antifascista e si rivolge ai giovani per chiedere “un maggiore impegno per il proprio Paese”.

“Sono stato deportato nei campi di concentramento e sono stato liberato l’8 maggio dai partigiani di Tarvisio – racconta – pensavo di morire ed invece sono ancora qui. La prima cosa che voglio dire ai giovani è di non perdere mai la speranza. E allo stesso tempo dico loro di impegnarsi di più in politica, di non credere agli slogan populisti e di approfondire ogni cosa”. Ma soprattutto di mantenere sempre la schiena dritta.

“Nel campo di concentramento mi chiesero di arruolarmi con loro. In cambio avrei goduto della libertà – racconta con orgoglio – Ma non accettai. La dignità vale più di ogni altra cosa. Mi misero a digiuno, dormivo nella segatura, ma io ero pronto anche alla morte”.
Nonno Felice venne fatto prigioniero in Albania, poi fu trasferito in Serbia, in Ungheria e infine in Austria dove fu liberato dai partigiani. “Da settembre 1944 a giugno del 1945 indossai sempre gli stessi panni. Quando venni liberato – racconta – percorsi diversi chilometri a piedi prima di arrivare alla stazione ferroviaria di Tarvisio, poi presi il treno e scesi a Policastro”.
Nonno Felice non ha mai perso la lucidità. Mentre racconta la sua storia è sorretto dal nipote Sandro Paladino (consigliere comunale di opposizione a San Giovanni a Piro), ha gli occhi lucidi.

“Piansi di gioia -ammette – provai il piacere della libertà. E per quella libertà chiedo ai giovani di combattere sempre contro gli estremismi e contro le ingiustizie”.
Felice Magliano ha ancora bene impresse nella mente le barbarie dei campi di concentramento, è uno dei pochi testimoni ancora in vita. E per dare lustro al coraggio e all’impegno di Felice Magliano, il presidente dell’associazione Nazionale Partigiani d’Italia della sezione di Salerno, Ubaldo Baldi, su indicazione di Costanza Florimonte (componente del direttivo provinciale Spi Cgil) ha voluto consegnare la prima tessera di partigiano 2021 proprio a nonno Felice. Nel 2019, su disposizione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il prefetto di Salerno conferì al centenario una medaglia al valore militare per la lotta al nazifascismo.