
“Fermate le processioni di Pasqua. Rinviate tutto all’anno prossimo”. La lettera è chiara. L’Asl Na3 ha inviato una nota ai sindaci della penisola sorrentina.
“La pandemia Covid non è ancora superata. Ad oggi sono 1.800 i residenti in questi comuni positivi e in isolamento”. È il quadro che delinea il dirigente dell’azienda sanitaria, Francesco Fanara, nel rivolgersi alle amministrazioni comunali della costiera sorrentina. Una frenata che ha messo i sindaci delle città, tra Vico Equense e Massa Lubrense, in una difficile posizione. La macchina organizzativa delle Arciconfraternite, antiche secoli, è già partita a meno di un mese da Pasqua. Dopo due anni di stop dovuto proprio all’emergenza Covid il vescovo, Francesco Alfano, ha dato il suo assenso al ritorno di una tradizione religiosa molto sentita in penisola sorrentina e che attira migliaia di turisti nella settimana santa. Se il rinvio al 2023 non avvenisse l’Asl pone comunque delle condizioni, che rischiano di stravolgere il programma atteso anche da albergatori e ristoratori. Gli operatori turistici vorrebbero, infatti, mettersi alle spalle le due precedenti stagioni e già guardano con apprensione alle conseguenze della guerra in Ucraina sulle presenze in costiera. Il dirigente dell’Asl propone di invitare le Congregazioni ad effettuare una sola processione in contemporanea in diversi comuni e non le tre previste con i bianchi e neri che si alternano dal giovedì al venerdì. A questo punto i sindaci sono alla ricerca di una soluzione organizzativa, che tenga conto delle richieste dell’Asl e delle aspettative di fedeli e operatori turistici.
Assicura il sindaco di Vico Equense, Peppe Aiello: “Abbiamo recepito le indicazioni fornite dal distretto sanitario. L’obiettivo è quello di trovare una soluzione comune che possa conciliare fede e sicurezza sanitaria. In queste ore sono in costante contatto con gli altri sindaci della Penisola Sorrentina per adeguarci ai suggerimenti indicati dall’Asl. Del resto, i numeri relativi all’emergenza covid ci spingono alla prudenza, nonostante la chiusura dell’emergenza sanitaria stabilita dal Governo. Per questo, anche nel caso in cui le celebrazioni dovessero tenersi, saranno garantiti controlli serrati per prevenire ogni forma di assembramento, tutelando così la salute dei cittadini”.