
Hanno bussato alla porta i carabinieri. A casa di una cinquantina di famiglie della costiera sorrentina è arrivato l’ordine di sgombero firmato dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata.
Dovranno andare via dagli appartamenti, circondati dal verde in una zona residenziale della penisola sorrentina, in quanto per i magistrati l’intero complesso è abusivo. I proprietari degli alloggi costruiti a Sant’Agnello, usando la formula dell’housing sociale, dovranno fare le valige e lasciare le case in cui hanno cominciato a vivere da quasi un anno. Vittime di chi li ha raggirati proponendo loro appartamenti che sulla carta avevano tutti i titoli per essere acquistati, fino a quando un’indagine della magistratura non ha svelato come stavano veramente le cose.
È diventato esecutivo il sequestro delle cinquantatré villette e dei garage, su cui è stata aperta un’inchiesta per abusivismo edilizio dopo la denuncia di associazioni ambientaliste. Secondo gli inquirenti non si sarebbe potuta mettere neanche una pietra al posto dell’agrumeto che era lì da decenni. E, invece, quelle piante sono state distrutte utilizzando la porta aperta in Regione Campania con il piano edilizio di housing sociale. Ma quelle autorizzazioni secondo la magistratura non sarebbero potute arrivare.
A Sant’Agnello non c’era nessuna area degradata da riqualificare, ma al contrario del verde da proteggere. Per questo motivo la Procura di Torre Annunziata ha delegato la compagnia dei carabinieri di Sorrento e gli agenti del locale commissariato di polizia, nonché la sezione di polizia giudiziaria della stessa Procura, all’esecuzione di un’ordinanza del tribunale del Riesame di Napoli che ha disposto l’immediato ripristino del sequestro preventivo dell’intero complesso.
Un provvedimento che ha ribaltato la prima decisione in merito del maggio del 2021, dopo che la Cassazione ha accolto il ricorso della Procura e azzerato le motivazioni proposte dal progettista Antonio Elefante che aveva vinto la prima battaglia legale. Il tribunale del Riesame ha nuovamente affrontato l’intera vicenda, ritenendo il comparto ”edificato – come spiega il procuratore di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso – sulla base di titoli abilitativi illegittimi, in quanto in contrasto con le previsioni del piano regolatore generale e del piano urbanistico territoriale della Penisola Amalfitano-Sorrentina”.
In particolare, il Riesame ha ritenuto che l’area su cui sono state realizzate le case, originariamente un agrumeto sorrentino, non presentasse i caratteri dell’area degradata e che non sia stata accertata l’insussistenza di aree destinate ad edilizia residenziale sociale: ”Condizioni queste – prosegue Fragliasso – che avrebbero legittimato una deroga agli strumenti urbanistici vigenti”.