
Sono ventuno i borghi e piccoli centri in Italia che torneranno a vivere grazie al Pnrr. Per la Campania, il comune di Sanza, in provincia di Salerno, riceverà 20 milioni di euro, sui 420 messi a disposizione dal Piano di Resistenza e Resilienza.
Questo l’esito del “Piano Borghi”, messo in piedi dal ministero della Cultura, per rilanciare quei luoghi caratteristici e distintivi del Paese, da tempo colpiti dal processo di spopolamento e abbandono.
“Abbiamo chiesto alle Regioni – ha detto il ministro Dario Franceschini – di scegliere un borgo all’interno del proprio territorio, che adesso verrà finanziato. I progetti non riguarderanno solo il recupero del patrimonio storico artistico di questi luoghi meravigliosi ma anche l’individuazione di una vocazione specifica su cui puntare”.
All’iniziativa, appena presentata, hanno partecipato anche Antonio Decaro (presidente dell’’Anci), Massimiliano Fedriga (presidente della conferenza delle Regioni e delle Province Autonome) Ilaria Cavo (coordinatrice della Commissione Cultura alla Conferenza delle Regioni), e Giuseppe Roma (componente del Comitato Nazionale Borghi del MiC).
Dei 20 progetti selezionati (sui 1800 presentti), uno per regione, in Campania c’è quindi quello di Sanza, cittadina in Cilento con poco più di duemila abitanti, guidata dal sindaco Vittorio Esposito.
Una seconda tranche del piano mira invece alla realizzazione di progetti locali di rigenerazione culturale di almeno 229 borghi storici, integrando obiettivi di tutela del patrimonio culturale con le esigenze di rivitalizzazione sociale ed economica, di rilancio occupazionale e di contrasto allo spopolamento.
L’importo massimo del contributo sarà di circa 1,65 milioni di euro a borgo.
I Comitati tecnici istituiti dal Ministero della Cultura valuteranno la coerenza delle proposte progettuali con i processi e le tempistiche attuative del Pnrr. L’istruttoria si concluderà entro maggio.
Ancora, verrà indetto un ulteriore bando che assegnerà 200 milioni di euro alle imprese che svolgeranno attività culturali, turistiche, commerciali, agroalimentari e artigianali nei Comuni facenti parte della seconda linea di azione.