“Forentum patria nostra” ci riprova. L’organizzazione di Lavello (Potenza) per definizione “associazione culturale, sociale e sportiva”, ma di stampo neo fascista come più volte denunciato dall’Anpi cittadina, torna in piazza. E lo fa, come da copione, dopo una pausa di due anni dovuta solo alla pandemia, per commemorare le vittime delle foibe. L’appuntamento è per domenica 13 febbraio alle 11,30. L’annuncio, via social, è stato questa volta diffuso non dalla pagina Facebook dell’associazione ma dal circolo di Fratelli d’Italia di Lavello.

La vicinanza di “Forentum patria nostra” al neo fascismo è stata negli anni ampiamente documentata dall’Anpi attraverso dossier e denunce. Ci sono state scritte antisemite e razziste in città per le quali nel 2016 due studenti sono stati rinviati a giudizio per apologia del fascismo, simboli e bandiere esposti in pubblica piazza, inviti a rappresentanti di Forza Nuova. Poi i commenti sui social dei membri dell’organizzazione, oggi iscritti a Fratelli d’Italia, che mai hanno fatto mistero delle loro ideologie.
D’altronde “Forentum patria nostra” ha nei suoi stessi simboli grafici chiari riferimenti al fascismo, quale l’aquila, e nel nome un omaggio alle origini della città, probabilmente sorta sull’allora Forentum, occupata dai romani.
L’Anpi di Lavello ha deciso nuovamente di non lasciare che l’accaduto passasse inosservato. “Lo ribadiamo ancora una volta – scrive su Facebook la sezione in riferimento al Giorno del ricordo, istituito dal governo italiano per ricordare le vittime delle foibe e che ricade il 10 febbraio -. Stante la complessità di una vicenda storica connessa con le pregresse e gravi criticità dei confini orientali, è preferibile promuovere occasioni di riflessione pubblica, seminari di approfondimento o ogni altro evento di ricerca e studio, evitando strumentalizzazioni di quei drammi, tacite assoluzioni sulle pesanti responsabilità fasciste, gesti di mera propaganda o qualsiasi forzatura irredentista o nazionalista”.
L’Anpi riprende la lettera inviata dall’associazione dei partigiani a livello regionale e provinciale alle amministrazioni locali qualche giorno fa, invitandole “nel pieno rispetto della legge” ad avere “la giusta attenzione verso una pagina dolorosa della storia nazionale costellata da sofferenze inenarrabili, sacrifici e lutti”, ma allo stesso tempo ricordando come in Basilicata “non sono mancate, nel recente passato, manifestazioni o iniziative promosse da associazioni o forze che non sempre si riconoscono nel quadro costituzionale, che hanno piegato il Giorno del ricordo a un’interpretazione lontana dallo spirito e dai contenuti della legge 92 del 30 marzo 2004”.