I gomitoli di lana sono quelli donati dalle eredi delle magliaie Isa e Pina Alagia. A tesserne i fili sono le mani di Michela, Carmen, Cinzia e delle volontarie di ogni età che vorranno fare arrivare un po’ del proprio calore ai profughi ucraini.
L’iniziativa parte da Bucaletto, il quartiere periferia alle porte di Potenza, sorto all’indomani del terremoto del 1980 per rispondere all’emergenza abitativa. Quella sera del 23 novembre bastarono 90 secondi a distruggere centinaia di case e a seppellire vite. Gli aiuti per gli sfollati, che si trovarono senza nulla da un momento all’altro, arrivarono da tutto il mondo. Oggi Bucaletto, che di quanto accadde allora e negli anni a venire porta ancora i segni, vuole in qualche modo restituire quell’amore ricevuto.
Per partecipare basta passare dalla sede dell’associazione La nuova Cittadella, a Bucaletto, ritirare il materiale e mettersi a sferruzzare. Sciarpe, cappelli, ma anche piccoli quadrati o fasce da assemblare in coperte avvolgenti. I prodotti realizzati dovranno essere consegnati entro dieci giorni all’associazione che a sua volta li trasferirà alla protezione civile del capoluogo per l’invio ai confini con l’Ucraina, dove sono stati allestiti campi profughi.
“Intessiamo coperte di umanità” è il nome che la presidente de La nuova Cittadella, Michela Marino, ha scelto per questa “gara di solidarietà”, dove non ci sono vinti. “Un modo per manifestare il proprio sostegno a chi in questo momento sta soffrendo facendogli sentire il proprio calore – spiega Michela -. La nostra città deve diventare il simbolo della solidarietà. Ha ricevuto tanto quando ne ha avuto bisogno e il nostro quartiere ne è la prova tangibile, ora tocca a noi tendere la mano a chi in questo momento è in gravi difficoltà”.
La lana potrà essere ritirata sabato 5 marzo dalle 10 alle 12 e poi lunedì, mercoledì e giovedì dalle 16,30 alle 18,30.
