
A che cosa si riferisce, la famiglia di Claudio Mandia, quando contesta all’amministrazione del college americano EF Academy di aver sottoposto lo studente di Battipaglia a «trattamenti inimmaginabili» prima della sua tragica morte, avvenuta alla vigilia del suo diciottesimo compleanno? Gli avvocati statunitensi dello studio associato Bochetto-Lentz con sede nel New Jersey che assistono i genitori del ragazzo non entrano nei dettagli in attesa dello sviluppo delle indagini avviate dopo il ritrovamento del corpo senza vita di Claudio nel campus di New York. Ma fra le ipotesi che si è affacciata in queste ore, c’è anche quella del gesto estremo del giovane, disperato per una severa sanzione, l’isolamento nella sua stanza accompagnato dalla minaccia di espulsione dall’istituto, che gli sarebbe stata applicata dopo la contestazione di una presunta irregolarità (un sospetto plagio) nello svolgimento di un compito.
Ritrovatosi da solo, con il pericolo incombente di essere costretto, contro la sua volontà e per motivazioni che riteneva ingiuste, a lasciare il college dove studiava con profitto da due anni, Claudio sarebbe caduto nello sconforto. Al momento, i legali americani della famiglia non confermano né smentiscono questa ricostruzione e si affidano all’indagine avviata dalle autorità locali. È stata eseguita l’autopsia e sono stati sentiti i primi testimoni. In risposta alle parole degli avvocati della famiglia Mandia, la EF Academy ha emesso un comunicato nel quale scrive: «Siamo profondamente, profondamente addolorati per la tragica scomparsa di Claudio Mandia. I nostri pensieri sono con la sua famiglia e i suoi amici qui a New York e a casa in Italia».
Quindi l’istituto aggiunge: «La sicurezza della nostra comunità scolastica è sempre la nostra massima priorità. Abbiamo politiche e procedure molto forti per quanto riguarda la salute e il benessere dei giovani che sono lontani dai loro paesi d’origine». L’Academy sottolinea di essere «in stretto contatto con le autorità locali che stanno indagando sulle circostanze della sua morte. Abbiamo il cuore spezzato e ci siamo offerti di fornire tutto il supporto che la famiglia di Claudio potrebbe richiedere, mobilitando anche consulenti e supporto aggiuntivo per la nostra comunità scolastica più ampia». Quindi conclude: «In segno di rispetto per la sua famiglia, per gli altri nostri studenti e per le indagini di polizia in corso, ci riserveremo ulteriori commenti». Dopo aver ricevuto questa nota, Repubblica ha chiesto a un portavoce dell’Academy conferma dell’ipotesi secondo la quale Claudio si sarebbe tolto la vita durante il periodo di isolamento.
I genitori di Claudio, il papà Mauro, imprenditore con un’attività di esportazione all’estero di surgelati e la madre, Elisabetta Benesatto, docente di Scienza delle Comunicazioni nell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli sono a New York, dove erano andati per festeggiare il compleanno del figlio e sono letteralmente distrutti dal dolore per la «morte senza senso» del loro ragazzo pieno di talento e di sogni. Per ricordarlo, gli allievi del campus hanno lanciato nel cielo di New York palloncini bianchi con dediche e messaggi.